Sierra Leone, “il governo tuteli le persone che vivono vicino alla miniera”

di claudia
miniera d'oro

Il governo della Sierra Leone deve continuare a garantire la tutela dei diritti umani delle persone che vivono nelle vicinanze della miniera di diamanti della Meya Mining, nel distretto orientale di Kono. Questo l’appello lanciato da Amnesty International tramite una nota. L’organizzazione ha inoltre esortato la Meya Mining a rispettare gli impegni presi per rispondere alle preoccupazioni espresse dalla popolazione locale.

Dal documento si apprende che, tra il 2018 e il 2021, i delegati di Amnesty International hanno condotto una ricerca nel distretto di Kono sull’impatto delle attività estrattive della Meya Mining. Questa ricerca ha identificato diversi problemi, tra cui l’acqua non sicura nei pozzi costruiti da Meya, i pericoli per le persone che vivono vicino alla miniera e altre violazioni dei diritti socio-economici dei residenti locali.

Dopo che Amnesty International ha sollevato queste preoccupazioni con le autorità della Sierra Leone e con la Meya Mining, l’organizzazione ha ricevuto una risposta dall’azienda nell’agosto del 2022, in cui si chiedeva quali misure fossero state adottate per consultare le comunità circostanti e per prevenire eventuali impatti negativi delle sue attività estrattive, come l’inquinamento delle acque. “Ad oggi, Amnesty International non ha ricevuto una risposta esauriente dalle autorità della Sierra Leone”, si legge nel documento.

“Le autorità devono garantire che vengano intraprese azioni per risolvere tutte le questioni sollevate. Mentre il 9 agosto il Parlamento della Sierra Leone ha approvato il Mines and Minerals Development Act 2022, che mira a migliorare il benessere delle comunità interessate dalle future attività di esplorazione mineraria, il governo sierraleonese deve garantire che chiunque abbia subito una violazione dei diritti umani da parte di una compagnia mineraria abbia accesso alla giustizia, a un rimedio efficace e a un risarcimento”, precisa Amnesty.

Secondo le testimonianze raccolte dall’organizzazione, molti residenti hanno affermato di non essere stati coinvolti in un adeguato processo di consultazione prima dell’inizio delle operazioni minerarie. Amnesty International ricorda che gli standard internazionali sui diritti umani, compresi i Principi guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani, chiariscono che le comunità devono dare il loro consenso prima che qualsiasi forma di sfruttamento delle risorse avvenga sulle loro terre tradizionali e che devono anche trarne beneficio.

“Il luogo in cui si trova la fabbrica della Meya Mining era una palude. Avevamo una piantagione lì. Ora è tutto finito. Sopravvivevo con la mia piantagione per sfamarmi e pagare la scuola dei miei figli […] Non traiamo alcun beneficio dalle loro attività. Mi hanno dato solo 98 dollari per la palude e la piantagione”, ha detto una donna del villaggio di Simbakoro.

Nel 2019, Amnesty International ha anche raccolto campioni d’acqua dai due pozzi trivellati dalla Meya Mining nel villaggio di Koaquima per analizzarli. I risultati delle analisi hanno rivelato livelli elevati di nitrati in entrambi i campioni (110 mg/l per il campione 1 e 120 mg/l per il campione 2), livelli ben superiori al limite dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per i nitrati (50 milligrammi per litro).

All’epoca, i residenti si lamentavano del pozzo di Meya Mining: “Non possiamo bere l’acqua del pozzo di Meya. Contiene spirogyres [un tipo di alghe]. È possibile vederli in quest’acqua. È velenoso. Usiamo quest’acqua per lavarci e cucinare”, ha detto un residente del villaggio di Kaoquima, situato in un’area in cui opera la Meya Mining. Meya Mining conferma di aver analizzato anche l’acqua dei pozzi lo stesso anno e di non aver contestato l’elevata concentrazione di nitrati, viene precisato nella nota.

Amnesty International teme inoltre che non siano state prese misure sufficienti per garantire la sicurezza dei siti minerari, nonostante la vicinanza della popolazione locale, compresi i bambini. In risposta alle preoccupazioni sollevate da Amnesty International, Meya Mining ha dichiarato di aver preso provvedimenti per mitigare alcuni degli impatti associati all’estrazione dei diamanti.

Secondo la risposta ricevuta da Amnesty International nell’agosto 2022, saranno erette recinzioni intorno al sito della miniera per migliorare la sicurezza dei residenti. Sempre sul fronte della sicurezza, verrà costruito un rifugio permanente per le esplosioni, che sostituirà la struttura temporanea i cui punti deboli sono stati evidenziati dalla ricerca di Amnesty International.

La società mineriaria sostiene anche di aver messo in atto sistemi di filtraggio e purificazione dell’acqua per ridurre il livello di nitrati nei pozzi. La Meya Mining ha inoltre dichiarato di aver consultato a sufficienza la popolazione locale e ha detto ad Amnesty International che è stata effettuata una valutazione dell’impatto socio-ambientale per limitare l’impatto sociale e ambientale sui residenti locali.

Pur accogliendo con favore gli impegni assunti da Meya e le nuove misure per rafforzare i diritti delle persone, Amnesty International incoraggia le autorità della Sierra Leone e la compagnia mineraria a “fare tutto ciò che è in loro potere, in collaborazione con la popolazione locale, per alleviare le sofferenze delle popolazioni locali in relazione alle attività minerarie, in modo che i principi guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani siano sempre rispettati”.

Il 19 luglio 2019, il governo della Sierra Leone ha concesso a Meya Mining, una società di estrazione di diamanti posseduta al 35% da Germinate (SL) Limited della Sierra Leone e al 65% da Trustco Group Holdings della Namibia, una licenza di estrazione di diamanti per un valore stimato di 850 milioni di dollari, per un periodo di 25 anni.

Per la sua ricerca, Amnesty International ha intervistato 128 persone in nove villaggi interessati dalle attività della Meya Mining. L’organizzazione ha inoltre condotto interviste con le autorità locali e nazionali, nonché con alti funzionari della Meya Mining. Amnesty ha scritto al governo in due occasioni – nell’agosto 2019 e nel febbraio 2022 – per sollevare preoccupazioni sull’impatto sui diritti umani delle attività estrattive della Meya Mining.

Condividi

Altre letture correlate: