Schiavitù, la Chiesa d’Inghilterra chiede scusa

di claudia
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La Chiesa d’Inghilterra si è scusata per i legami passati con la schiavitù da parte dei Church commissioner of England, un ente finanziario correlato ora impegnato in un processo ad ampio raggio per risarcire le vittime. “Sono profondamente dispiaciuto”, ha detto l’arcivescovo di Canterbury Justin Welby, leader spirituale della Chiesa anglicana: “È giunto il momento di agire in risposta a questo vergognoso passato”.

I Church commissioners of England sono stati istituiti nel 1948, in parte con una donazione di un fondo risalente alla regina Anna nel 1704 (Queen Anne bounty, lo schema accusato di schiavismo) destinato ad aiutare il clero più povero.

Un rapporto pubblicato dalla Chiesa d’Inghilterra a giugno 2022 rivela che questo fondo aveva investito “importi significativi” nella South sea company, che commerciava in schiavi africani, ed ha anche ricevuto donazioni da persone coinvolte nella tratta degli schiavi e nell’economia delle piantagioni: “I Commissari della Chiesa sono profondamente dispiaciuti per i legami dei loro predecessori con la tratta degli schiavi transatlantica” ha affermato l’organizzazione in una nota. L’organizzazione ha promesso un fondo di 113,1 milioni di euro nei prossimi nove anni per “un futuro migliore e più giusto per tutti”, denaro che andrà in particolare a “comunità che sono state colpite dalla schiavitù”. Parte dei fondi sarà utilizzata per approfondire la ricerca sui legami tra la Chiesa e la schiavitù.

I Church commissioners gestiscono oggi un fondo di investimento da 1,4 miliardi di euro per sostenere le attività della chiesa e del clero.

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