Ruanda, nuovo accordo con Londra per il trasferimento dei migranti

di claudia

di Ernesto Sii

Il Regno Unito e il Ruanda hanno firmato un nuovo trattato che consente a Londra di trasferire i richiedenti asilo nel paese dell’Africa orientale. L’accordo è stato siglato a Kigali, capitale del Ruanda, dal ministro degli Interni britannico James Cleverly e dal Ministro degli Affari Esteri ruandese Vincent Biruta. Questa iniziativa mira a superare la decisione della Corte Suprema del Regno Unito che, lo scorso mese, ha dichiarato illecito il piano del governo britannico di inviare alcuni migranti in Ruanda. Secondo Cleverly, questo “trattato storico con il Ruanda dimostra la determinazione del Regno Unito a fermare le imbarcazioni” di rifugiati e richiedenti asilo.

Il trattato prevede la creazione di un nuovo tribunale d’appello sotto la legge ruandese, supervisionato da due copresidenti, uno ruandese e l’altro di un altro paese del Commonwealth. Sarà anche istituito un collegio di giudici di diverse nazionalità per esaminare i ricorsi nel caso in cui la domanda di asilo venga respinta.

Il governo ruandese ha evidenziato che la partnership “riflette anche l’impegno del Ruanda a proteggere le persone vulnerabili. Abbiamo un comprovato record nell’offrire una casa a migranti e rifugiati da tutto il mondo”. Ha inoltre assicurato che chiunque arrivi in Ruanda in base al nuovo trattato sarà accolto e riceverà il sostegno necessario per costruire una nuova vita nel paese.

Nell’aprile 2022, Londra e Kigali avevano firmato un accordo per facilitare il trasferimento di alcuni migranti che arrivano in Gran Bretagna attraverso la Manica in Ruanda, dove le loro richieste di asilo sarebbero state elaborate. Tuttavia, quell’accordo, formalmente noto come iniziativa Rwanda-UK Migration and Economic Development Partnership, è stato bloccato dalla Corte Suprema britannica lo scorso mese.

Il Regno Unito ha offerto un investimento iniziale di 120 milioni di sterline (149,5 milioni di dollari) per facilitare l’attuazione dell’accordo quinquennale.

Robert Jenrick, vice ministro dell’Interno britannico e ministro dell’immigrazione nel governo conservatore di Rishi Sunak, ha annunciato oggi le sue dimissioni in segno di protesta contro il progetto di legge riguardante il piano Ruanda.

Jenrick, figura di spicco dell’ala di estrema destra interna del partito conservatore, critica la mancanza di rigore del progetto di legge. Il progetto di legge intende riconoscere formalmente il Ruanda come “Paese sicuro” secondo la normativa britannica, supportando così la nuova versione dell’accordo di trasferimento in Africa dei richiedenti asilo.

Secondo le critiche di Jenrick, il progetto non mette in discussione i vincoli derivanti dall’adesione del Regno Unito alla Convenzione internazionale sui diritti umani, una condizione richiesta dai falchi della destra Tory, tra cui l’ex ministra dell’Interno, Suella Braverman, che è stata destituita il mese scorso da Sunak per insubordinazione.

Braverman, vicina a Jenrick nelle sue posizioni politiche, ha annunciato l’intenzione di introdurre un emendamento ad hoc per rimuovere tali vincoli, sostenendo che, in assenza di tale modifica, il piano Ruanda resterà inefficace e vulnerabile ai ricorsi presso la Corte Europea per i Diritti dell’Uomo. Secondo Braverman, il mancato inasprimento delle politiche d’immigrazione metterebbe a rischio il Partito Conservatore nelle prossime elezioni previste per la fine del 2024.

Anche Victoire Ingabire, politica dell’opposizione ruandese, ha espresso critiche al recente accordo sull’asilo tra il Ruanda e il Regno Unito, affermando in un’intervista alla Bbc che il patto sarà probabilmente oggetto di ulteriori contestazioni presso i tribunali britannici, a meno che non vengano affrontate le violazioni dei diritti umani.

Ingabire, nota oppositrice del Presidente ruandese Paul Kagame, ha sottolineato che il Regno Unito, in qualità di importante partner per lo sviluppo del Ruanda, dovrebbe esercitare pressioni sul paese dell’Africa orientale per migliorare la sua situazione in termini di diritti umani.

La Ingabire ha suggerito che il governo britannico dovrebbe richiedere il rilascio di politici dell’opposizione incarcerati, nonché giornalisti e commentatori sui social media che hanno espresso critiche nei confronti del governo ruandese.

L’oppositrice ha aggiunto che il Ruanda ha risorse limitate per offrire una soluzione durevole ai richiedenti asilo inviati dal Regno Unito e che il nuovo trattato non scoraggerà gli immigrati dal tentare la traversata della Manica, poiché coloro che verranno trasferiti in Ruanda non troveranno la libertà che cercano.

Foto di apertura: Nyalada Gatkouth Jany, richiedente asilo sud-sudanese, siede con il suo bambino di un anno. Ha tentato di attraversare il Mar Mediterraneo quattro volte ed è andata in prigione in Libia, nel 2022 è stata portata al Gashora Emergency Transit Center in Ruanda, in attesa di trasferirsi in Finlandia. (Simon Wohlfahrt / AFP)

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