Rd Congo, crisi Est: chiesta la creazione di un tribunale internazionale per i crimini

di claudia
m23

Le autorità congolesi hanno chiesto la creazione di un tribunale penale internazionale per giudicare i crimini attribuiti all’esercito ruandese, accusato di sostenere i ribelli dell’M23 nell’est della Repubblica Democratica del Congo (Rdc), dove sono attivi un centinaio di gruppi armati.

Il ministro congolese delle Comunicazioni e dei Media, Patrick Muyaya, insieme ai suoi colleghi della Difesa, degli Affari Esteri, della Giustizia e dei Diritti Umani, ha lanciato l’appello durante una cerimonia per la pubblicazione del “Libro Bianco”, che sarebbe “una raccolta di prove schiaccianti contro l’esercito ruandese”. Dalla stampa locale si apprende che la cerimonia si è svolta alla presenza del corpo diplomatico accreditato a Kinshasa.

“Questa volta vogliamo andare fino in fondo. Che sia fatta giustizia. Chiediamo quindi l’istituzione di un tribunale penale internazionale per giudicare tutti i crimini commessi”, ha dichiarato Patrick Muyaya, davanti a un pubblico di giornalisti. Il funzionario congolese ha ricordato che il suo Paese ha “conosciuto più vittime di tutte quelle della Seconda guerra mondiale”.

Il “Libro Bianco” è un documento di diverse pagine contenente “immagini satellitari, documentazione e altre prove inconfutabili dei crimini commessi dall’esercito ruandese dal novembre 2021 al dicembre 2022”, ha aggiunto il ministro durante la cerimonia. “Questo libro bianco serve a denunciare l’aggressione ruandese, a dimostrare e documentare i vari crimini, compresi i crimini di genocidio, i crimini di guerra perché sono state colpite le scuole, sono stati uccisi i bambini”, ha detto il ministro.

Il libro analizza anche il massacro di Kishishe, che “ha causato la morte di oltre 227 civili”, secondo Muyaya. Il funzionario congolese ha osservato che questo massacro “costituisce il crimine di genocidio “in quanto l’esercito ruandese e l’M23 hanno preso di mira 102 congolesi hutu che il regime ruandese sta cercando di vendicare per il genocidio del 1994”.

Le autorità ruandesi, che hanno ripetutamente negato il loro sostegno ai ribelli dell’M23, non hanno ancora reagito alla pubblicazione di questo Libro bianco. Kigali accusa a sua volta l’esercito congolese di collusione con i ribelli delle Fdlr (Forces Démocratiques de Libération du Rwanda), un movimento hutu alcuni dei cui membri sono stati coinvolti nel genocidio dei tutsi in Ruanda nel 1994. Stati Uniti, Francia e Belgio hanno chiesto al Ruanda di “cessare” ogni sostegno ai ribelli.

L’M23 (Movimento del 23 marzo) è un’ex ribellione che è stata sconfitta nel 2013 ma ha ripreso le armi alla fine del 2021, accusando Kinshasa di non aver rispettato gli accordi di pace. Lo scorso marzo, i ribelli hanno condotto una vasta offensiva che ha portato alla conquista di diverse località nei territori di Rutshuru e Nyiragongo, nella provincia del Nord Kivu, al confine con Ruanda e Uganda.

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