La Giornata del Bambino Africano viene celebrata ogni 16 giugno dal 1991, anno in cui fu istituita per la prima volta dall’Organizzazione dell’Unità Africana, oggi Unione Africana. Quest’anno, 2016, la giornata sarà dedicata al tema “Conflitto e crisi in Africa: Proteggere I diritti di tutti I bambini”. L’Africa è la Regione del mondo più soggetta ai conflitti. Molti di essi costano al continente la vita di milioni di bambini che, se potessero crescere e diventare adulti, potrebbero divenire cittadini produttivi del continente. I conflitti bloccano la vita delle comunità e il funzionamento dei sistemi predisposto per colmare i gap socio-economici, soprattutto a causa delle migrazioni forzate che determinano.
Oltre alle malattie e ai conflitti, anche altri problemi incrementano le vulnerabilità del continente. Tra questi, i principali sono rappresentati dalle pratiche sociali e tradizionali negative, quali la mutilazione genitale femminile ed i sacrifici di bambini, che sono ancora diffuse in molte zone del continente.
L’Africa Sub-Sahariana è inoltre ancora il luogo in cui si registra il tasso di mortalità infantile più alto del mondo. Nel 2015, sono morti 3 milioni di bambini nel continente. Vale a dire che ogni minuto hanno perso la vita 5 bambini al di sotto dei 5 anni di età. Due terzi di questi decessi possono essere attribuiti a cause prevenibili. Malattie come la polmonite, la diarrea, la malaria o l’HIV sono possono essere prevenute eppure rappresentano le principali cause di morte tra bambini e ragazzi.
Nonostante in anni recenti alcuni Paesi abbiano portato avanti miglioramenti notevoli in materia di salute dei bambini, il tasso di mortalità infantile medio dell’Africa Sub-Sahariana è circa 12 volte più alto di quello dei Paesi ad alto reddito.
Al momento del parto, oltre il 60% dei bambini nasce in casa o in strada, prima che la mamma riesca a raggiungere la struttura sanitaria più vicina. Questo significa che 6 neonati su 10 vengono alla luce senza essere assistiti da personale qualificato che possa intervenire in caso di problemi per la madre, come emorragie, infezioni o ipertensione, i principali killer in gravidanza.
In Africa meno del 50% dei bambini sotto i 5 anni completano il ciclo vaccinale, il che li espone al rischio di contrarre patologie come la polio, che sta tornando prepotentemente nel continente.
Quasi il 70% dei bambini che hanno più di 5 anni iniziano a frequentare la scuola, ma abbandonano gli studi molto presto, poiché non hanno le risorse necessarie a continuare o devono addossarsi responsabilità economiche (lavoro minorile) per aiutare le famiglie. A questo si aggiungono anche difficoltà più specifiche delle ragazze, come quelle legate all’igiene mestruale e ai matrimoni precoci, che le portano ad abbandonare presto la scuola.
(16/06/2016 Fonte: Amref)
"malaria"
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