03/07/14 – Zimbabwe – Erbe mediche e missionarie… e ad Harare si sta meglio

di AFRICA

 

Cespugli di timo vibrano al vento tra ciuffi gialli di artemisia e foglie di maggiorana. I colori sono accesi sotto il sole dello Zimbabwe. Nel giardino non manca nulla: a innaffiare e accudire pensa suor Yullita Chirawu, una missionaria che ha convinto anche la Chiesa del potere benefico delle erbe mediche.

“Ogni mattina – dice alla MISNA suor Yullita – raccogliamo, impacchettiamo e inviamo al nostro ospedale di Harare, la Blessed Hands Clinic”. Il giardino è esteso su un ettaro e si trova a Makumbe, una località a 52 chilometri di distanza dalla capitale. La coltivazione intensiva è cominciata nel 2006. Nell’ospedale delle missionarie, della congregazione delle Little Children of our Blessed Lady, le erbe arrivano sotto forma di saponi, creme o foglie essiccate. Dietro prescrizione, sono distribuite gratuitamente o a prezzi compresi tra i tre e i dieci dollari. “Cerchiamo di far sì – spiega suor Yullita – che tutti possano beneficiare delle proprietà delle piante, che spesso agiscono a supporto e completamento delle cure farmacologiche”.

Il progetto della missionaria ha ottenuto anche il sostegno della Chiesa locale, che ha superato le iniziali riluttanze e diffonde ora informazioni al termine delle messe domenicali. A convincere le gerarchie ha contribuito l’aiuto che ad Harare le erbe mediche stanno garantendo a oltre 500 persone affette dal virus dell’hiv. “Alcune piante – spiega suor Yullita – hanno proprietà che stimolano l’appetito dei pazienti sottoposti alle cure con i farmaci anti-retrovirali”.

Nel giardino di Makumbe crescono rimedi alle malattie e ai disturbi più diversi, dal diabete all’artrite, dall’asma alla malaria, dall’influenza alle ulcere, dal mal di testa all’herpes zoster. “I confini tra le erbe e le medicine sono spesso incerti” dice suor Yullita. Che l’arte della salute l’ha appresa da quando, nel 2000, all’età di 41 anni, fu nominata responsabile per la sanità della diocesi di Chinhoyi. Poi ha conosciuto i rimedi tradizionali dei villaggi, ha studiato in Nigeria con le infermiere benedettine e si è diplomata presso l’Istituto britannico per le cure naturali. Nel frattempo, ha pubblicato un saggio in lingua inglese e shona: 25.000 copie, andate a ruba. – Misna

 

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