02/07/2014 – Internazionale – Bambini nei conflitti, rapporto onu denuncia “impunità”

di AFRICA

 

Nel 2013, più di 4.000 casi sono stati documentati dalle Nazioni Unite ma certamente molto di più sono stati i bambini reclutati e utilizzati, uccisi e mutilati, vittime di violenza sessuale e altre violazioni gravi nelle 23 situazioni di conflitto, prese in esame in tutto il mondo. Questi sono alcuni dei risultati che sono stati presentati nella relazione annuale del Segretario Generale sui bambini e i conflitti armati.

“Abbiamo documentato i casi di bambini reclutati e utilizzati da sette eserciti nazionali e 50 gruppi armati che combattono le guerre in Repubblica Centrafricana, Sud Sudan, Siria, e in altri 11 paesi”, ha detto Leila Zerrougui, rappresentante speciale delle Nazioni Unite per i bambini e i conflitti armati. ” Nella relazione abbiamo documentato anche progressi, come nel Ciad dove l’esercito nazionale del paese non è più nella lista per il reclutamento e l’impiego di bambini mentre in Yemen, lo scorso maggio, è stato firmato un proprio Piano d’azione per porre fine e prevenire il reclutamento.

Nelle liste ‘nere’ è invece entrato il movimento nigeriano Boko Haram che “continua a commettere violenze indicibili contro i bambini e io sono profondamente preoccupata per la sorte delle numerose ragazze rapite negli ultimi mesi”, ha detto Leila Zerrougui. L’anno 2013 è stato caratterizzato da un aumento del numero di bambini uccisi o mutilati in paesi come l’Afghanistan, Siria e Iraq. Il reclutamento di bambini nella Repubblica Centrafricana è stato sistematico e i diritti dell’infanzia sono stati violati da tutte le parti del conflitto in totale impunità. La Siria è rimasta per i bambini uno dei luoghi più pericolosi al mondo, mentre nel Sud Sudan il conflitto scoppiato nel dicembre 2013 ha cancellato la maggior parte dei progressi compiuti per proteggere i bambini, dopo l’indipendenza del paese.

Le grandi crisi del 2013 stanno continuando anche durante quest’anno. In Iraq i recenti attacchi da parte dei militanti dello Stato Islamico d’Iraq e Siria (Isis) hanno creato una situazione estremamente volatile e pericolosa per i bambini. Il rappresentante speciale sta ricevendo segnalazioni inquietanti di reclutamento e di altre gravi violazioni contro i bambini che richiedono un intervento immediato.

“Ciò che è comune alla maggior parte di queste situazioni di conflitto è che i diritti dei bambini sono violati in totale impunità”, ha concluso Zerrougui. – Misna

 

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