Nuovo corso in Centrafrica? Il ri-presidente Touadera apre alle opposizioni

di Stefania Ragusa

“Tendo la mia mano patriottica all’opposizione democratica per far uscire il nostro Paese dal circolo vizioso di violenza e distruzione. Il giorno dopo il mio insediamento, perseguiremo la riconciliazione nazionale al fine di alleviare il clima politico pre e post elettorale”: è il passaggio saliente del discorso alla nazione pronunciato ieri da Bangui dal presidente rieletto Faustin Archange Touadera.

Il capo dello Stato si è espresso poco dopo la conferma, da parte della Corte Costituzionale della sua rielezione al primo turno delle elezioni presidenziali centrafricane del 27 dicembre scorso. “Ho fatto la scelta del dialogo e della ricerca permanente del consenso su temi di interesse nazionale”, ha insistito “il matematico”, come viene a volte soprannominato l’ex docente dell’Università di Bangui.

L’appello a un dialogo con l’opposizione democratica giunge in un clima di tensione estremo, che vede il Paese alla prese con una nuova “guerra” – così l’hanno definita le autorità di Bangui – contro ribelli armati e con un aspro braccio di ferro con i partiti d’opposizione.

Dopo i risultati provvisori, 13 candidati hanno presentato ricorsi presso la Corte per annullare le elezioni, in cui secondo gli ultimi dati ufficiali, l’affluenza alle urne è stata solo del 35,25 per cento degli elettori. I promotori dei ricorsi hanno denunciato “frodi massiccie” e l’impossibilità per due elettori registrati su tre di votare il 27 dicembre, a causa dell’insicurezza, in un Paese in cui i gruppi armati più potenti controllano i due terzi del territorio e hanno lanciato un nuova offensiva una settimana prima delle elezioni.

Nel suo discorso alla televisione nazionale, Touadera ha condannato le violenze perpetrate dai gruppi armati nel Paese. “Gli autori, i co-autori e i presunti complici di questi crimini imprescrittibili commessi contro il popolo centrafricano saranno ricercati, arrestati e portati davanti ai tribunali competenti”, ha detto. Ha accusato ancora una volta l’ex presidente François Bozizé, la cui candidatura era stata invalidata dalla Corte costituzionale, di aver “concepito la ribellione, raccolto i mezzi e dato fuoco al Paese; ovviamente con i mercenari stranieri che ha reclutato e i suoi alleati politici che voi tutti conoscete, per soddisfare le sue ambizioni personali o familiari”.

Il presidente, che si candidava per un secondo mandato consecutivo sotto la bandiera del Movimento Cuori Uniti (Mcu), è stato dichiarato vincitore dopo l’adeguamento dei risultati e l’annullamento di alcuni seggi elettorali, con il 53,16% dei voti. Il candidato arrivato secondo, Anicet Georges Dologuélé, ha ottenuto il 21,69% delle preferenze. “Questa decisione della più alta Corte del nostro Paese pone definitivamente fine alla controversia elettorale e deve segnare la fine degli incidenti che hanno scandito il processo elettorale”, ha affermato Touadera, che ha ringraziato con enfasi la comunità internazionale per il sostegno al processo democratico in Centrafrica.

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