Mali, islamisti alle porte di Bamako

di claudia
jihadisti terrorismo

Secondo uno studio pubblicato dall’Africa center for strategic studies la violenza dei gruppi islamisti armati sta accelerando in Mali, declinandosi con la complessa insurrezione nel nord, nel centro e sempre più nel sud del Paese, insurrezione che minaccia la stabilità del Paese. Secondo l’organizzazione statunitense i gruppi terroristici sarebbero alle porte della capitale maliana Bamako.

Secondo lo studio la violenza degli estremisti è peggiorata in tutto il Paese dal colpo di stato militare e la situazione della sicurezza non è mai stata così critica, nemmeno prima che la giunta militare prendesse il controllo del potere in Mali: le vittime legate alla violenza dei militanti islamisti nel 2022 hanno già superato quelle di qualsiasi anno precedente e si prevede che aumenteranno di quasi il 150% rispetto allo scorso anno. I civili hanno sopportato il peso maggiore di questa violenza: i gruppi islamisti hanno ucciso circa il triplo delle persone nel 2022 rispetto al 2021 e ci sono state più vittime civili in ciascuno dei primi due trimestri del 2022 rispetto a qualsiasi anno solare precedente.

L’ondata di violenza militante islamista in Mali è segnata anche dalla sua sempre più capillare diffusione geografica. Il Fronte di liberazione Macina (Flm), che è parte della coalizione di gruppi islamisti radicali Jama’at Nusrat al Islam wal Muslimin (Jnim), è l’attore trainante dell’ondata di violenza nelle regioni meridionali e centrali del Mali. Nel 2022 Flm ha lanciato 9 attacchi a 150 chilometri dalla capitale Bamako, tutti tra maggio e agosto, in una sorta di assedio della capitale maliana: è più del doppio del numero registrato in tutto il 2021. “La spinta aggressiva dell’Flm nel sud del Mali ha messo in luce la vulnerabilità di Bamako” si legge nel report.

La zona meridionale del Mali, la sua area più densamente popolata che comprende oltre il 60% della popolazione del Paese, negli ultimi 10 anni è stata risparmiata da gran parte della violenza militante islamista, ma le cose potrebbero rapidamente cambiare in peggio. L’attacco alle postazioni militari di Kati lo scorso mese di luglio ne sono il preambolo: qui si trova il quartier generale delle Forze armate maliane, a soli 10 chilometri dal palazzo presidenziale dove risiede il leader della giunta miliare Assimi Goita.

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