Libia, Corte penale internazionale si unisce a un team sui crimini contro i migranti

di claudia

L’ufficio del procuratore capo della Corte penale internazionale (Cpi) si unisce ufficialmente alle autorità nazionali nella squadra congiunta sui crimini contro i migranti e i rifugiati in Libia. Lo ha annunciato il pubblico ministero della Cpi Karim Khan in una dichiarazione. La Cpi affianca in questo modo Italia, Paesi Bassi, Regno Unito e Spagna cercando di accelerare la cooperazione già avviata con i Paesi membri. Questo team è supportato anche dall’Agenzia dell’Unione europea per la cooperazione nell’applicazione della legge (Europol).

Attraverso le indagini svolte fino ad oggi, “il mio ufficio ha ricevuto un’ampia gamma di informazioni credibili che indicano che migranti e rifugiati in Libia sono stati sottoposti a detenzione arbitraria, uccisioni illegali, sparizioni forzate, torture, violenze sessuali e di genere, rapimenti a scopo di riscatto, estorsioni , e il lavoro forzato” ha specificato Khan nella nota. Come ha confermato nell’ultimo rapporto al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, la valutazione preliminare “è che questi crimini possono costituire crimini contro l’umanità e crimini di guerra. È nostro obbligo collettivo garantire che i responsabili di tali crimini siano ritenuti responsabili”.

Condividi

Altre letture correlate: