L’Algeria vieta le collaborazioni universitarie con il Marocco

di claudia
marocco e algeria

Il ministero degli Affari Esteri algerino ha vietato formalmente agli accademici di partecipare ai congressi organizzati in Marocco. Lo riferisce il sito d’informazione marocchino Yabiladi, precisando che l’ordinanza, inviata al Dipartimento dell’istruzione superiore per diffusione agli interessati, impone inoltre ai ricercatori e accademici algerini di cessare ogni collaborazione con le pubblicazioni marocchine.

Nel mirino del ministro Ramtane Lamamra, secondo la medesima fonte, “The al-Bahit review of legal and justice studies and research”, pubblicata in Marocco. “Abbiamo ricevuto un invito dal ministero degli Affari Esteri, che ci informava della presenza di accademici algerini nel comitato scientifico” della pubblicazione, indica in una nota il segretario generale del ministero dell’Istruzione superiore, rivolta ieri ai presidi delle facoltà.

Nel tentativo di giustificare l’ordine della diplomazia algerina, il funzionario spiega che la rivista “ha già pubblicato articoli ostili all’Algeria, che difendono le tesi marocchine sulla questione del Sahara occidentale”. “A riprova il tema pubblicato nella sua edizione di maggio 2022, dal titolo: “Le ragioni dell’espulsione della pseudo-repubblica del (Polisario) dall’Unione Africana””, prosegue.

Il segretario generale del Dipartimento per l’istruzione superiore chiede alle università di comunicare l’ordinanza ai collaboratori algerini della rivista marocchina affinché “si ritirino immediatamente” dal comitato scientifico della pubblicazione marocchina. Conclude ricordando ai professori universitari le “manovre marocchine per strumentalizzare tutti gli algerini in una politica ostile e propagandistica contro” il suo Paese.

Il ministero degli Esteri algerino aveva chiesto, nel marzo 2021, l’assistenza del suo collega dell’Istruzione superiore nella diatriba delle mappe del Marocco, che integrano il Sahara occidentale. Il ministero, allora guidato da Sabri Boukadoum, aveva chiesto “una sensibilizzazione dei responsabili delle istituzioni universitarie e scientifiche e dell’intera famiglia universitaria con tutte le sue componenti, in particolare le delegazioni ufficiali e scientifiche in viaggio all’estero” in questa impresa.

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