L’abito Habesha, fiore all’occhiello della tradizione tessile etiope

di claudia
Habesha Kemis

Continua il nostro viaggio nelle tradizioni tessili dei Paesi africani. Oggi vi portiamo alla scoperta del celebre Habesha Kemis, un abito lungo indossato tradizionalmente durante le cerimonie e le occasioni speciali dalle donne etiopi.

Solitamente realizzato in chiffon o cotone, l’abito Habesha è tra i più iconici della tradizione degli abiti tradizionali del continente. Lo si può trovare in varie tonalità chiare, come beige, bianco o nelle note del grigio. Insieme all’Habesha Kemis, da sfoggiare nelle cerimonie importanti, le donne etiopi indossano inoltre uno scialle chiamato netela.

L’abito Habesha è fatto a mano ed è presente sul mercato da secoli non solo in Etiopia, ma anche in Eritrea. Un’occasione in cui viene tipicamente indossato è il capodanno etiope, l’Enkutatash, occasione in cui si festeggia anche la fine della stagione delle piogge. L’alta stagione per gli abiti Habesha, riporta il sito The Reporter, è però il Timkat, che si celebra il prossimo 20 gennaio. Il Timkat è la festività della Chiesa ortodossa etiope più sentita, con fiumane di pellegrini che accorrono da ogni villaggio dell’altopiano per pregare nelle chiese di pietra di Lalibela.

La realizzazione dell’abito Habesha segue le antiche tecniche tradizionali. Innanzitutto il cotone viene prima filato dal Dewari. Poi va a uno Shemane (tessitore), che confeziona gli abiti tradizionali. Infine ci si occupa della rifinitura con la cucitura a mano di motivi decorativi colorati. Un abito richiede circa 20-25 giorni per essere confezionato.

La cultura e la bellezza di questo abito tradizionale è messo in pericolo dal proliferare nel mercato di modelli contraffatti da produttori cinesi, spiega The Reporter. Una minaccia che molti produttori locali etiopi hanno riscontrato e chiedono più risorse per difendere la proprietà intellettuale e il patrimonio che questi abiti rappresentano.

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