La cucina dell’Africa occidentale ha influenze anche in America

di claudia
Pierre Thiam

di Maria Scaffidi

La cucina dell’Africa occidentale merita maggiori riconoscimenti, ha influenzato diverse regioni del mondo, in particolare le Americhe, con tracce evidenti nel sud degli Stati Uniti, nei Caraibi e in Messico. Parola di Pierre Thiam, ristoratore, chef e scrittore senegalese-americano, che ne ha parlato in un’intervista a Semafor Africa.

“La cucina dell’Africa occidentale è sana e nutriente” sottolinea Thiam che si è trasferito da Dakar a New York alla fine degli anni ‘80 fondando dopo anni di esperienza Teranga, un ristorante raffinato e informale incentrato sulla vendita di cibo proveniente direttamente dagli agricoltori dell’Africa occidenatle. Un rapporto Lancet, sottolinea lo chef, ha classificato la nostra dieta tradizionale tra le più nutrienti ed equilibrate al mondo.

“Quando ho iniziato, da giovane cuoco nella cosiddetta capitale mondiale del cibo (New York City) – ricorda Thiam – l’Africa era praticamente assente, ad eccezione degli occasionali ristoranti etiopi. L’ho vista come un’opportunità. Alla fine, questo viaggio mi ha portato ad aprire ristoranti, scrivere libri di cucina e lanciare un marchio di cibo africano (Yolélé). Oggi mi considero custode delle cucine delle mie origini”.

Un ultimo pensiero Thiam lo riserva allo jollof, tipica ricetta dell’Africa occidentale a base di riso e da tutti rivendicata come propria. “Chi lo fa meglio? “E’ difficile (impossibile) essere obiettivi al riguardo – dice – tutti pensano che la propria madre faccia il miglior jollof. La bellezza del cibo è che trascende i confini. Le ‘guerre’ sulle origini dello jollof evidenziano l’unità culturale all’interno della nostra meravigliosa diversità”.

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