In Africa 33 Paesi necessitano assistenza alimentare esterna

di Valentina Milani
Siccità in Africa

Quarantacinque Paesi, di cui 33 in Africa, hanno bisogno di assistenza alimentare esterna, mentre l’Indice Fao dei prezzi alimentari è sceso per il sesto mese consecutivo a livello mondiale. Lo ha reso noto venerdì l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao) nel rapporto Crop prospects and food situation, una pubblicazione trimestrale del Global information and early warning system (Giews) della Fao nel quale viene sottolineato che nel mondo 45 Paesi in totale hanno bisogno di tale assistenza.

I Paesi in cui la situazione è più grave sono Sudan, Mali, Burkina Faso, Ciad, Guinea, Camerun e Niger. L’allarme giunge in seguito alla siccità pluriennale che ha portato a una situazione di “grave insicurezza alimentare in Africa orientale”.

Inoltre, secondo la Fao, alcune zone della Somalia, nel Corno d’Africa, sono a rischio di carestia se non si intensifica l’assistenza umanitaria. “Tassi di inflazione elevati, contesti macroeconomici difficili e deprezzamento della valuta stanno aggravando l’insicurezza alimentare nei Paesi a basso reddito e con deficit alimentare”, si legge nel report.

Si prevede che la diffusa e grave carenza di precipitazioni provocherà una riduzione dei raccolti in Africa orientale, compresa la Somalia e alcune parti dell’Etiopia e del Kenya. In Africa occidentale, sottolinea la stessa fonte, la situazione “rimane preoccupante in Burkina Faso a causa dell’insicurezza nel nord, della carenza di produzione cerealicola e degli alti prezzi dei prodotti alimentari”.

In Burkina Faso, secondo le Nazioni Unite, 3,45 milioni di persone sono in grave insicurezza alimentare e hanno avuto bisogno di assistenza umanitaria tra giugno e agosto, di cui 628.000 in fase di emergenza.

Nel vicino Niger, la situazione è tesa a causa delle conseguenze dell’insicurezza e del deficit di produzione di cereali. Secondo l’ultima analisi del quadro armonizzato, circa 4,4 milioni di persone in Niger hanno avuto bisogno di assistenza alimentare umanitaria tra giugno e agosto 2022. Nel complesso, i prezzi dei cereali secondari sono più che raddoppiati in12 mesi fino ad agosto in Mali e Burkina Faso, mentre in Niger sono aumentati del 40%, secondo la Fao.

“Le cattive condizioni di sicurezza in tutti e tre i Paesi sono un fattore chiave dietro questi forti aumenti”, ha precisato la Fao.

Nel frattempo, in Senegal, si registrano “deficit localizzati nella produzione di cereali e redditi in calo”, secondo l’ultima analisi del quadro armonizzato, che afferma che circa 880.000 persone avrebbero avuto bisogno di assistenza umanitaria tra giugno e agosto.

La siccità e gli eventi climatici estremi in alcune zone dell’Africa settentrionale e meridionale hanno ridotto la produzione di cereali nella maggior parte dei Paesi.

Nel complesso, la produzione cerealicola del 2022 è stimata provvisoriamente a 74,3 milioni di tonnellate, vicina alla media quinquennale e superiore del 3% al livello del 2021, che è stato influenzato dalle condizioni climatiche secche nel Sahel, ha dichiarato la Fao.

Più in generale, il rapporto prevede anche un calo della produzione di cereali nei Paesi a basso reddito con deficit alimentare nel 2022, che dovrebbe essere inferiore dello 0,4% rispetto al 2021.

Queste preoccupanti previsioni per il continente africano arrivano mentre l’ultimo Bollettino della domanda e dell’offerta di cereali riporta un ulteriore calo delle stime della produzione cerealicola mondiale per il 2022. Secondo la Fao, i dati sono ora pari a 2,768 milioni di tonnellate, l’1,7% in meno rispetto alla cifra prevista per il 2021. 

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