Il Ciad vuole riprendere il controllo dell’oro

di claudia

Le famose regioni minerarie del Ciad di Tibesti e Batha, rilievi montuosi nella parte settentrionale del Paese, sono diventate l’oggetto dei desideri di vari gruppi armati a causa della presenza di importanti giacimenti d’oro: dal 2015 il boom dell’oro è stato causa di numerosi conflitti in questa zona del Ciad confinante con la Libia, conflitti che nei prossimi mesi potrebbero persino inasprirsi.

Le Nazioni Unite hanno detto in un comunicato stampa “il 23 e 24 maggio gli scontri tra minatori d’oro a Kouri Bougoudi, nell’estremo nord del Ciad, hanno causato un centinaio di morti e costretto migliaia di minatori a fuggire nelle città vicine”. Sono frequenti gli scontri anche tra gli abitanti del Tibesti e i minatori d’oro di altre regioni del Ciad o di altri Paesi come il Sudan: Abdelkerim Mahamat Abdelkerim, ministro ciadiano delle Miniere e della geologia, sostiene che il Tibesti abbia un potenziale minerario stimato in oltre 50 miliardi di franchi Cfa (76 milioni di euro) a settimana ma fino alla fine di maggio il Ciad non aveva alcun controllo su questo territorio.

L’esercito del Ciad sta portando avanti diverse operazioni militari per riacquistare il controllo delle zone aurifere del Paese, anche aprendo alla possibilità di autorizzare alla ricerca e all’estrazione più miniere e più minatori. 

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