I giovani designer africani scelgono una moda eco-sostenibile

di claudia

di Claudia Volonterio

Il settore della moda in Africa è in piena crescita. Tra i designer emergenti brillano i talenti chi riescono a combinare tessuti tradizionali con trame contemporanee, sperimentando tecniche a difesa dell’ambiente. Se l’industria tessile emerge come uno dei mercati più redditizi, è al contempo fra le più inquinanti in assoluto. Tra gli stilisti eco-friendly emergenti c’è il marchio ghanese, Boyedoe, in prima linea contro gli sprechi in un Paese come il Ghana dove finiscono – e si accumulano – gran parte dei vestiti usati dall’Occidente, e il marchio emergente nigeriano Azach, promotore della “moda del riciclo”.

L’industria della moda in Africa è sempre più fiorente e al passo con i tempi. Parola d’ordine: sperimentazione. I giovani designer mixano, osano e fanno rivivere elementi e tessuti del passato, onorando la storia e le tradizioni del proprio Paese. Il sito di informazione Okayafrica ha pubblicato una lista di artisti emergenti nella moda da tener d’occhio.

Tra questi spicca il lavoro e l’impegno ambientale di Boyedoe, brand ghanese di abbigliamento fondato nel 2020 (nella foto di apertura). Il suo direttore creativo, David Boye-Doe, ha costruito la sua visione del marchio contro lo spreco di indumenti, facendo luce e offrendo un contributo contro la piaga delle discariche di abbigliamento che invadono il Paese. Tonnellate di abiti dismessi dai nostri armadi finiscono infatti in Africa occidentale, dove difficilmente riescono ad essere totalmente riciclati o riutilizzati, producendo inquinamento tessile.

Di fronte alla crisi ambientale del Ghana derivante dalle discariche di abbigliamento, il Paese ha dato vita a una mentalità eco-consapevole, come quello del riutilizzo. Gli indumenti di Boyedoe sono prodotti prevalentemente in denim, proveniente da stock scartati e riutilizzato per produrre capi di abbigliamento pratici e casual.

L’estetica Boyedoe, riporta Okayafrica, è un incrocio tra sostenibilità, modernità e chic afrocentrico. L’ultima collezione del brand – prevalentemente in denim – offre capi dai colori audaci e trame lussureggianti.

Tra i marchi di abbigliamento eco sostenibili appena nati, e già in prima linea contro lo spreco di indumenti e l’accumulo nelle discariche, troviamo il marchio nigeriano Azach, del designer Uche Aladimma, 28 anni. Lo stilista nigeriano cerca, seleziona e porta a nuova vita gli scarti di tessuto, denim soprattutto, venduto nei principali mercati di Lagos. Il loro riutilizzo li porta a diventare delle borse, grembiuli, magliette, ecc.

L’obiettivo di Aladimma, riporta la Reuters, è quello di combattere il fast fashion nella nazione più popolosa dell’Africa, utilizzando abiti di seconda mano per produrre abbigliamento casual e di tendenza, popolare tra i giovani adulti. Laureato in ingegneria, Aladimma è un vulcano di energia e creatività. Il suo impegno per l’ambiente non si ferma qui. Tra i suoi progetti c’è quello realizzare mobili utilizzando il denim riciclato.

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