Guinea Equatoriale: crisi dopo esplosione, l’appello del governo

di Valentina Milani

Il governo della Guinea Equatoriale ha lanciato un appello di aiuto alla comunità internazionale per far fronte alla situazione di crisi in cui versa il Paese in seguito all’esplosione all’interno di una caserma militare che lo scorso 7 marzo ha causato oltre 100 morti a Bata, centinaia di feriti e più di 1000 senza tetto. In un comunicato diffuso dall’Ambasciata della Guinea Equatoriale in Italia viene sottolineato che la popolazione locale ha bisogno di beni di prima necessità, in un contesto che era già critico a causa della pandemia da covid-19 e che ora vede gli ospedali sovraccaricati da persone ferite a causa dell’esplosione.

Nella nota viene ricostruito l’accaduto e si spiega che diverse esplosioni e successive deflagrazioni si sono verificate nei depositi di dinamite e munizioni adiacenti alla Caserma Militare delle forze armate della città di Bata. L’onda d’urto, si legge nel comunicato, ha raggiunto un raggio di circa 10 chilometri provocando un incendio di vaste proporzioni e la distruzione del 70% degli immobili pubblici e privati delle aree circostanti.

Immagini e video inviate alla nostra redazione da fonti di AfricaRivista/InfoAfrica testimoniano la portata dell’esplosione e dei danni.

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