Gambia | Se il dittatore vuol tornare

di Pier Maria Mazzola
Yahya Jammeh con il Corano

Il ministro della Giustizia del Gambia, Ba Tambadou, ha messo in guardia l’ex presidente del Paese, Yahya Jammeh, avvertendolo che se dovesse far ritorno a Banjul verrebbe immediatamente arrestato.

«Se l’ex presidente Yahya Jammeh dovesse fare ritorno, verrebbe immediatamente arrestato e processato per i crimini più gravi», ha dichiarato Tambadou. L’ex presidente del Gambia nei giorni scorsi aveva rivendicato una clausola dell’accordo del 2017, quando perse le elezioni contro Adama Barrow, secondo la quale gli sarebbe stato garantito di poter rientrare nel suo Paese qualora lo desiderasse. Il portavoce del governo, Ebrima Sankareh, ha invece fatto sapere che Barrow non ha «mai firmato tale accordo», e se l’ex dittatore dovesse fare ritorno, il governo non sarebbe in grado di garantirgli l’incolumità e la sicurezza.
Yahya Jammeh è stato presidente del Gambia per 22 anni, tra il 1994 (anno del colpo di Stato) e il gennaio 2017, quando accettò di andare in esilio in seguito alla sconfitta alle elezioni del dicembre precedente contro Adama Barrow. Dopo la sua fuga in Guinea Equatoriale, il Gambia ha istituito una commissione per indagare sulle presunte violazioni dei diritti umani commesse durante il suo regime.

Giovedì scorso, migliaia di persone sono scese in piazza per manifestare a favore del ritorno di Jammeh. L’attuale capo dello Stato, eletto tre anni fa, dovrebbe rimanere in carica ancora per due anni. Al momento della sua elezione, tuttavia, disse che dopo il primo triennio di governo avrebbe organizzato nuove elezioni.

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