Etiopia: governo programma rientro di 12.000 etiopi all’estero

di Enrico Casale
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Il governo etiope ha avviato oggi il processo di rimpatrio di 12.000 cittadini che attualmente si trovano in otto Paesi dell’Africa e del Medio Oriente. Lo ha affermato questa mattina il ministero degli Affari esteri di Addis Abeba in una nota resa pubblica dai media locali.

Negli ultimi mesi, l’Etiopia ha intensificato gli sforzi per far rientrare i suoi cittadini bloccati all’estero. Si tratta di un provvedimento che fa parte della “diplomazia incentrata sui cittadini” varata del governo del premier Abiy Ahmed. L’operazione riguarda, in modo particolare, l’Arabia Saudita, dove si stima vivano 750.000 cittadini etiopi, la maggior parte di essi senza adeguata documentazione e quindi, di fatto, illegali.

Intervenendo durante il briefing bisettimanale del ministero degli Esteri, il portavoce del ministero degli Esteri etiope Meles Alem ha affermato che “il rimpatrio di circa 102.000 cittadini etiopi dall’Arabia Saudita in patria è andato secondo i piani e ha previsto l’organizzazione di 126 voli da marzo. Ha inoltre aggiunto che gli sforzi del governo sono stati esercitati “per incoraggiare gli etiopi e le persone di origine etiope nella diaspora a tornare per partecipare attivamente alla crescita economica, politica e sociale del Paese”.

Secondo Alem, Addis Abeba collaborerà con l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) per rimpatriare anche gli etiopi che si trovano in condizioni difficili in Tanzania, Malawi, Zambia, Zimbabwe, Gibuti, Sudan, Yemen e Oman.

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