Costa d’Avorio: Gbagbo volta pagina e propone un nuovo partito

di Valentina Milani

Nel corso di una riunione straordinaria svoltasi lunedì a Treichville-Abidjan, il co-fondatore del Fronte popolare ivoriano (Fpi), l’ex presidente della Repubblica Laurent Gbagbo, ha proposto la creazione di un nuovo partito, per superare lo scoglio della divisione con l’ala del partito guidata da Pascal Affi N’Guessan.

“Chiameremo l’Fpi in modo diverso. Continueremo a lottare. Il decentramento, l’industrializzazione, le libertà. L’Fpi siamo noi”, ha detto Gbagbo, proponendo al Comitato centrale del partito di “creare un nuovo strumento di lotta conforme alla nostra ideologia e alla nostra ambizione”.

Oggi all’opposizione, l’Fpi è stato co-fondato da Laurent e Simone Ehivet Gbagbo, assieme ad altri militanti, nel 1982, quando la Costa d’Avorio era ancora guidata dal partito unico Pdci-Rda di Felix Houphouet-Boigny. A seguito della crisi elettorale del 2010-2011, che oppose il presidente uscente Gbagbo e il rivale Alassane Dramane Ouattara, l’Fpi si è diviso tra un’ala schierata con Pascal Affi N’Guessan (il cosiddetto Fpi “legale”) e quella rimasta fedele a Gbagbo, arrestato nell’aprile 2011 e sottoposto a un lungo processo presso la Corte penale internazionale fino all’assoluzione, lo scorso 31 marzo.

Alla riunione di ieri, Laurent Gbagbo ha deplorato “il comportamento di alcuni compagni che sono agli antipodi della nostra ideologia” e ha accusato N’Guessan di aver “confiscato” l’unico strumento di lotta politica “facendo affidamento sulla sua cosiddetta legalità”. Accusando N’Guessan di tenere in ostaggio l’Fpi, Gbagbo ha precisato di non voler impegnarsi in una battaglia legale ma piuttosto creare un nuovo organo. Per questo, ha chiesto al Comitato Centrale di autorizzare la costituzione di un comitato di preparazione al Congresso costitutivo.

Issiaka Sangaré, segretario generale dell’Fpi filo N’Guessan ha, dal canto suo, deplorato che Gbagbo continui a considerarsi il leader del partito. Si è indignato che Gbagbo abbia convocato una riunione alla quale associa il nome del Fpi e dei suoi organi, a dispetto della richiesta di audizione presentata più di due settimane fa dal presidente del partito, per discutere con lui sulla crisi interna e sul futuro del Fpi. “Questo tentativo di passaggio in forza è un disprezzo inaccettabile”, ha affermato Issiaka Sangaré in una nota riferita da AfrikSoir.

Pascal Affi N’ Guessan, presidente dell’ala del Fronte popolare ivoriano detta “legale”, ha invece assicurato ai militanti e simpatizzanti del Fpi, all’opinione nazionale e internazionale “la ferma volontà di continuare la mia missione per la rinascita del partito in vista della riconquista del potere nel 2025” . Nel caso Gbagbo fondi un nuovo partito, l’Fpi rimarrebbe ad Affi N’Guessan. “Da parte mia,  ha detto N’Guessan, continuerò a lottare per i valori di democrazia e progresso che un tempo condividevamo”.

Affi N’Guessan, ex primo ministro di Laurent Gbagbo, ricopre la presidenza dell’Fpi dal 2014, ma un’ampia fetta di simpatizzanti del partito ha preferito rimanere fedele a Gbagbo, tornato in Costa d’Avorio lo scorso 17 giugno dopo circa 10 anni di esilio forzato.

(Céline Camoin)

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