Cop27, diffusa la prima bozza di accordo sul clima

di claudia

 L’agenzia delle Nazioni Unite per il clima ha diffuso oggi una prima bozza del possibile accordo in fase di trattative tra i delegati di quasi 200 Paesi riuniti da oltre 10 giorni in Egitto per il vertice Onu sul clima (Cop27). Il documento di 20 pagine, classificato come “non paper”, ossia non ufficiale, ribadisce molti degli obiettivi annunciati lo scorso anno, mentre non compaiono dettagli su diverse questioni, prima tra tutte quella riguardante un fondo “perdite e danni” per finanziare i Paesi più poveri.

Nella bozza viene ribadito l’obiettivo del patto per il clima di Glasgow dello scorso anno di “accelerare le misure verso l’eliminazione graduale dell’energia a carbone e l’eliminazione graduale e la razionalizzazione dei sussidi inefficienti ai combustibili fossili”. Ma non compare l’eliminazione graduale di tutti i combustibili fossili, come chiesto da India e Unione europea. Dura la presa di posizione a questo riguardo del capo delegazione di Greenpeace International, Yeb Sano: “La presidenza della Cop27 spinge a fondo sull’autostrada verso l’inferno climatico. La bozza di testo è un’abdicazione alla responsabilità di cogliere l’urgenza espressa da molti Paesi di vedere tutto il petrolio e il gas aggiunti al carbone almeno per un graduale abbandono. È ora di porre fine alla negazione, l’era dei combustibili fossili deve finire rapidamente”.

Il testo non presenta quindi dettagli sul lancio di un fondo “perdite e danni” a sostegno dei Paesi che più hanno subito gli effetti del cambiamento climatico, sottolineando solo che “si accoglie con favore” il fatto che le parti abbiano concordato di includere nell’agenda del vertice “questioni relative agli accordi di finanziamento in risposta a perdite e danni”.

Sulla limitazione dell’aumento della temperatura globale, il documento rilancia il testo di accordo della Cop26, sottolineando “l’importanza di esercitare tutti gli sforzi a tutti i livelli per raggiungere l’obiettivo dell’accordo di Parigi di mantenere l’aumento della temperatura media globale ben al di sotto dei 2° C in più rispetto ai livelli preindustriali e di proseguire gli sforzi per limitarlo a 1,5°C”. Alla Cop26 di Glasgow i Paesi avevano concordato di sviluppare un piano per “rafforzare con urgenza” gli sforzi volti a ridurre le emissioni, riconoscendo che il mondo avrebbe bisogno di una riduzione del 45% entro il 2030 per mantenere il riscaldamento entro 1,5 gradi Celsius, la soglia oltre il quale gli scienziati affermano che il cambiamento climatico rischia di sfuggire al controllo. E le temperature sono già aumentate di 1,1°C.

La bozza di fatto fornisce una base per i negoziati delle prossime ore, in vista della conclusione del vertice, fissata al momento per domani. 

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