Burundi: grazia per ridurre sovraffollamento nelle carceri

di Valentina Milani

Il presidente Evariste Ndayishimiye si accinge a offrire la grazia a 5255 detenuti nell’ambito di un provvedimento per svuotare le carceri del Burundi. A renderlo noto è stata la sezione burundese della ong internazionale Action by Christians for the Abolition of Torture (ACAT), precisando che si tratta del 40% del totale della popolazione carceraria del Paese.

Secondo i dati a disposizione le carceri del Burundi hanno una capacità per 4100 detenuti.
Nel decreto, il presidente Evariste Ndayishimiye si è detto “convinto che sia necessaria una misura eccezionale di clemenza per decongestionare le carceri e migliorare le condizioni di detenzione”.
I detenuti che saranno graziati sono coloro che scontano pene fino a cinque anni, con alcune eccezioni come la partecipazione a un gruppo armato o la minaccia alla sicurezza nazionale. Saranno inoltre liberati anche i condannati per corruzione, a condizione che restituiscano i fondi sottratti, nonché i danni e gli interessi ordinati dai tribunali.

Critiche al provvedimento sono giunte da esponenti dell’opposizione burundese, che hanno sottolineato come i criteri escludano molti dei prigionieri politici arrestati dall’inizio della crisi che dal 2015 segna la scena politica nazionale.

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