Benedetto XVI e l’Africa

di Marco Trovato

Il Papa emerito Benedetto XVI, spentosi oggi all’età di 95 anni, si era recato due volte in Africa – visitando complessivamente tre nazioni – durante i suoi 8 anni di pontificato (il suo predecessore Giovanni Paolo II, aveva visitato l’Africa 16 volte in 26 anni di pontificato, ed era stato in 42 dei 54 paesi africani).

Il primo viaggio apostolico nel continente africano di Papa Ratzinger risale al marzo 2009, quando il pontefice visitò il Camerun e l’Angola. 

Allo stadio di Yaoundè, Benedetto XVI inneggiò alla speranza. «Figli e figlie d’Africa – spronò il Papa – non abbiate paura di credere, di sperare e di amare… L’Africa è chiamata alla speranza attraverso voi e in voi! Col Cristo Gesù, che ha calpestato il suolo africano, l’Africa può diventare il continente della speranza…Ciascuno e ciascuna di noi è pensato, voluto e amato da Dio».

Il secondo e ultimo viaggio in Africa di Benedetto XVI si svolse in Benin, nel novembre 2011. In quell’occasione il Papa consegnò ai vescovi africani l’esortazione apostolica postsinodale “Africae munus”.

“La Seconda Assemblea Speciale per l’Africa – spiegò Benedetto XVI firmando l’esortazione apostolica – si è concentrata sul tema della riconciliazione, della giustizia e della pace. Si tratta di punti importanti per il mondo in generale, ma che acquistano un’attualità tutta particolare in Africa. È sufficiente ricordare le tensioni, le violenze, le guerre, le ingiustizie, gli abusi di ogni sorta, vecchi e nuovi, che hanno segnato questo anno. Il tema principale riguardava la riconciliazione con Dio e con il prossimo… Su questa base la Chiesa in Africa è chiamata a promuovere la pace e la giustizia».

Alla notizia della morte di Benedetto XVI in molte parrocchie e chiese africane si sono radunati fedeli in preghiera e in raccoglimento.

Oggi nel continente africano i cattolici sono quasi 300 milioni (su una popolazione di circa un miliardo e mezzo di persone).

I loro numero è complessivamente in aumento – anche in ragione del boom demografico dei Paesi sub-sahariani.

Contrariamente a quanto si registra da anni in Occidente, gli istituti religiosi e i seminari cattolici non stanno subendo crisi di vocazioni: i sacerdoti, diocesani e religiosi sono in contino aumento.

Tuttavia, in proporzione alla popolazione africana, la percentuale dei fedeli cattolici sta diminuendo, specie in relazione all’espansione dell’Islam e di altre chiese cristiane.

In diversi Paesi – come il Congo, il Centrafrica, l’Angola e il Mozambico – lo storico primato della Chiesa di Roma è minacciato dal proliferare e dallo sviluppo di chiese evangeliche e pentecostali.

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