Tunisia, pubblicata la bozza della nuova Costituzione

di AFRICA

La presidenza della Repubblica ha pubblicato ieri sera nella Gazzetta ufficiale la bozza della nuova Costituzione che sarà sottoposta a referendum il 25 luglio prossimo. Il progetto è composto da dieci capitoli e 142 articoli.

Ogni riferimento all’Islam è stato rimosso dall’articolo 1, che stabilisce che “la Tunisia è uno Stato libero, indipendente e sovrano”. Tuttavia, il preambolo insiste sull’appartenenza della Tunisia alla nazione araba e sul suo attaccamento alla dimensione umana dell’Islam.

Il capitolo 4 stabilisce che il presidente della Repubblica esercita “la funzione esecutiva” con l’aiuto di un governo, presieduto da “capo del governo” designato dal presidente. Il capo dello Stato gode di totale immunità nell’esercizio delle sue funzioni Un candidato alla presidenza deve avere almeno 40 anni.

Ogni presidente è eletto, tre mesi dalla scadenza del mandato del suo predecessore, per un mandato di cinque anni, rinnovabile una sola volta. Il governo ha cura di applicare la politica generale dello Stato, secondo gli orientamenti e le scelte definite dal Presidente della Repubblica.

Il capitolo 2 prevede che la funzione legislativa sia svolta dall’Assemblea dei Rappresentanti del Popolo e dal Consiglio nazionale delle regioni e dei distretti. L’articolo 81 prevede che questo Consiglio sia composto da deputati rappresentanti regioni e distretti. Ogni consiglio regionale elegge tre membri per rappresentare la regione nel “Consiglio Nazionale delle Regioni e dei Distretti”. I membri eletti dei consigli regionali devono eleggere un deputato che rappresenti il ​​ distretto nel “Consiglio nazionale delle regioni e dei distretti”.

Ai sensi dell’articolo 96, in caso di pericolo imminente, il capo dello Stato può adottare misure eccezionali per assicurare il buon funzionamento dell’apparato dello Stato, sentiti il ​​capo del governo, il presidente del Parlamento e del presidente della ” Consiglio Nazionale delle Regioni e dei Distretti”. In tal caso, il Presidente della Repubblica non può sciogliere l’Arp e il “Consiglio Nazionale delle Regioni e dei Distretti”.

I progetti di bilancio statale e i piani di sviluppo regionale vengono presentati al nuovo Consiglio per garantire l’equilibrio tra i diversi distretti e regioni. I piani di sviluppo e la legge finanziaria devono essere adottati a maggioranza assoluta dal Parlamento e dal “Consiglio Nazionale delle Regioni e dei Distretti”.

Secondo il capitolo 2, relativo ai diritti e alle libertà, il diritto all’organizzazione e allo sciopero è garantito. Tuttavia, ai sensi dell’articolo 41, non ne hanno diritto i militari, le forze di sicurezza interna, gli agenti doganali e i magistrati.

L’attuale costituzione sancisce un regime parlamentare in cui il potere era condiviso tra l’esecutivo e il legislativo. Secondo molti tunisini questo sistema non ha consentito di attuare politiche efficaci ma ha lasciato troppo spazio a tergiversazioni politiche.

La decisione di cambiare costituzione è stata presa dal presidente Kais Saied, dopo aver sciolto il parlamento e il governo, dichiarando lo stato d’eccezione il 25 luglio scorso.

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