Tanzania – Ridistribuzione delle terre per propaganda elettorale

di AFRICA
Tanzania - Ridistribuzione delle terre: promesse in vista delle elezioni

La ridistribuzione delle terre non utilizzate per prevenire contrapposizioni e violenze tra contadini, da una parte, e allevatori e pastori, da un’altra: è questa, dicono alla MISNA missionari da anni in Tanzania, l’ultima promessa del candidato del partito di governo alla presidenza in vista delle elezioni del mese prossimo.

“Il governo di norma dà la terra a coloro che la chiedono – sottolinea padre Salvador Del Molino, dell’istituto della Consolata – ma il diritto del beneficiato viene meno se poi la terra non è utilizzata”. John Magufuli, candidato del Chama Cha Mapinduzi (Ccm), partito al potere sin dall’indipendenza ottenuta nel 1964, ha parlato dei possibili provvedimenti durante un comizio nel fine-settimana. “So – ha detto – che anche alti funzionari del governo posseggono ampi appezzamenti di terra mentre contadini e allevatori devono dividersi piccoli lotti alimentando conflitti che si potrebbero evitare”.

Secondo Del Molino, quello sulle ridistribuzioni è per ora solo un annuncio, “anche perché poi un eventuale progetto di legge si scontrerebbe inevitabilmente con gli interessi di chi negli ultimi dieci anni ha accumulato terre su terre”.

Il voto in Tanzania è previsto il 25 ottobre. Magufuli dovrà guardarsi anzitutto da Edward Lowassa, ex primo ministro fuoriuscito dal Ccm e ora alla guida di una nuova alleanza di opposizione. Sullo sfondo è restato finora un nodo irrisolto che condiziona ormai da tempo la politica nazionale: il progetto di nuova Costituzione che avrebbe dovuto essere sottoposto a referendum, rinviato poi a data da destinarsi. Proprio nel fine-settimana sei organizzazioni della società civile hanno denunciato l’assenza nei programmi elettorali dei principali schieramenti di riferimenti chiari al bozza di Carta fondamentale, criticata da più parti per una mancata riforma in senso federalista dei rapporti tra la Tanzania continentale e l’arcipelago autonomo di Zanzibar.
(07/09/2015 – Fonte: Misna)

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