Somalia, l’energia solare porta l’ossigeno negli ospedali

di Enrico Casale
Mauritius - 20% di energia prodotta da fonti rinnovabili

Un sistema di ossigeno medico alimentato a energia solare si sta rivelando efficace nel salvare vite umane in un ospedale della Somalia centrale. Lo hanno affermato i medici somali e dell’Organizzazione mondiale della sanità.

Di Enrico Casale

L’innovativo impianto, il primo del suo genere in Somalia, è stato installato un anno fa nell’ospedale di Hanaano, a Dhusamareb. I medici affermano che il sistema sta avendo un impatto fondamentale nell’aiutare a salvare la vita di pazienti molto giovani. “Questa innovazione ci sta dando promesse e speranze”, ha detto a Voice of America, Mamunur Rahman Malik, rappresentante dell’Oms in Somalia.

Malik afferma che, da febbraio 2021, 171 pazienti hanno ricevuto ossigeno dal sistema ad energia solare. Di questi, 163 (95,3%) si sono completamente ripresi e sono stati dimessi dall’ospedale. Solo tre pazienti sono morti e altri cinque sono stati indirizzati ad altri ospedali.

Malik ha affermato che ogni anno in Somalia si verificano da 15.000 a 20.000 decessi di bambini di età inferiore ai cinque anni a causa della polmonite. Dice che la polmonite è la malattia più mortale tra i minori di cinque anni. Finora le autorità sanitarie non avevano avuto accesso a protocolli che potessero ridurre i decessi.

Mohamed Abdi, direttore dell’ospedale di Hanaano, ha sostenuto che l’innovazione sta facendo la differenza. “Ha aiutato molto, ha salvato più di cento persone che hanno ricevuto il trattamento”, ha detto a Voice of America Somali.

Malik ha affermato che l’ossigeno viene utilizzato per trattare un’ampia gamma di patologie (asfissia, polmonite, lesioni, traumi e incidenti stradali) e può salvare la vita a 7.000 bambini che muoiono “inutilmente” a causa della polmonite.

L’iniziativa di installare apparecchiature biomediche che utilizzano l’energia solare nell’ospedale di Hanaano è emersa durante il culmine del Covid-19 nel 2020, in un momento in cui le persone stavano morendo a causa di problemi respiratori e gli ospedali non erano in grado di tenere il passo con la quantità di pazienti e il costo di una bombola di ossigeno (salita da 400 a 600 dollari).

“All’inizio di questa pandemia abbiamo visto che solo il 20% degli ospedali o delle strutture sanitarie in Somalia aveva accesso a una fornitura di ossigeno limitata e molto limitata – ha sottolineato Malik -. Se si guarda alla situazione attuale, ad oggi la Somalia ha bisogno tra i 3.000 e i 4.000 metri cubi di ossigeno al giorno”.

I medici hanno affermato che questi impianti solari possono anche fornire elettricità agli ospedali che ne hanno bisogno per la refrigerazione necessaria a conservare vaccini e farmaci.

Condividi

Altre letture correlate: