Somalia: elezioni, nuove accuse tra Farmaajo e Roble

di claudia

Il presidente e il primo ministro della Somalia si sono nuovamente accusati l’un l’altro di aver ostacolato le elezioni parlamentari in corso, un litigio che ha portato il presidente Mohamed Abdullahi Mohamed Farmaajo a sospendere, questa mattina, il primo ministro Mohamed Hussein Roble.

Le elezioni parlamentari sono iniziate il 1 novembre e avrebbero dovuto essere completate entro il 24 dicembre: tuttavia, il neoeletto parlamentare Mohamed Sheikh Mursal, citato dalle agenzie internazionali, ieri ha detto che fino a sabato erano stati eletti solo 24 dei 275 rappresentanti previsti nel Parlamento somalo.

“Il primo ministro rappresenta una seria minaccia per il processo elettorale e sta oltrepassando il suo mandato”, ha accusato ieri pomeriggio l’ufficio del presidente Farmaajo, una dichiarazione a cui ha risposto poche ore dopo l’ufficio del primo ministro Roble, che ha detto che il presidente ha speso “così tanto tempo, energia e finanze per contrastare le elezioni nazionali” che stava per “far deragliare il processo elettorale”. Nella dichiarazione Roble ha affermato che oggi terrà riunioni volte a “trovare il modo” per accelerare le elezioni ma anche l’ufficio del presidente Farmaajo ha detto che il presidente avrà una “riunione separata” sulle elezioni e “concorderà una leadership capace per guidare elezioni tempestive e trasparenti”.

Gli Stati Uniti, nella tarda serata di ieri, hanno chiesto una conclusione “credibile e rapida” delle elezioni: “Gli Stati Uniti sono profondamente preoccupati per i continui ritardi e per le irregolarità procedurali che hanno minato la credibilità del processo elettorale” ha affermato il Dipartimento di Stato americano in una nota.

La precedente crisi tra i due uomini politici, e le due istituzioni che rappresentano, si era risolta solo quando il presidente aveva incaricato Roble della sicurezza e dell’organizzazione delle elezioni rinviate, un compito che secondo Villa Somalia è fallito. La tensione è palpabile in Somalia, che oltre alla minaccia del terrorismo si trova a fronteggiare nuovi problemi di stabilità istituzionale: nello scontro di aprile tra Farmaajo e Roble fazioni delle forze di sicurezza alleate a uno e all’altro hanno messo sotto chiave intere aree della capitale somala Mogadiscio quando il primo ministro e l’opposizione si sono opposti a un tentativo di Farmaajo di estendere il mandato presidenziale di altri due anni.

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