Somalia, condannati a morte militari Amisom per la strage di civili

di claudia

La Missione dell’Unione Africana in Somalia (Amisom) ha confermato la condanna di cinque soldati del contingente ugandese (Updf) in Somalia, per l’uccisione di civili nel Lower Shabelle. In una dichiarazione, rilanciata dai media somali, le forze dell’Unione africana hanno insistito sul fatto che continueranno a svolgere la loro missione, aggiungendo che coloro che sono stati giudicati colpevoli di aver commesso crimini dovranno risponderne davanti alla legge.

Il generale Don Nabasa, comandante del settore I dell’Updf, ha affermato che la missione principale delle truppe è quella di aiutare a combattere i militanti di al-Shabaab, la milizia jihadista legata ad al-Qaeda che controlla vaste aree rurali della Somalia centrale e meridionale. “Come soldati, abbiamo la responsabilità di proteggere vite e proprietà. La nostra missione in Somalia è disinnescare la minaccia di al-Shabaab e altri gruppi armati. In tal modo, abbiamo assolutamente la responsabilità di proteggere la popolazione civile”, ha affermato Nabasa.

La stessa affermazione è stata fatta dal generale Diomede Ndegeya, comandante della forza dell’Amisom, che ha affermato che non permetterà ai soldati di deviare dal loro compito principale di proteggere i civili somali. “Come soldati dell’Amisom, continueremo a garantire il rigoroso rispetto dei nostri obblighi mentre svolgiamo il compito di perseguire al-Shabaab”, ha osservato il burundese.

Il tribunale militare di Mogadiscio nel fine settimana ha condannato a morte due soldati ugandesi e altri tre a 39 anni di carcere per l’omicidio di civili nella regione del Lower Shabelle. I soldati ugandesi sono stati riconosciuti colpevoli di aver ucciso sette civili dopo un agguato mortale di al-Shabaab. Alcune delle vittime erano contadini, altri passanti. Il mese scorso, la missione dell’Ua si è assunta la piena responsabilità dell’uccisione dei civili e ha affermato che la condotta dei soldati ha violato le regole di ingaggio.

Anche se inizialmente Amisom aveva affermato che le vittime erano “terroristi”. È stato l’ex governatore del Lower Shabelle, Abdulkadir Mohamed Nur Siidii, a denunciare i soldati dell’Ua, affermando che le vittime erano davvero civili.

La missione dell’Unione africana in Somalia è stata autorizzata il 19 gennaio 2007 per assicurare la sicurezza e la pace dopo la guerra scoppiata in Somalia nel 2006. La missione è stata approvata dalle Nazioni Unite il 20 febbraio 2007 per assicurare la protezione dei membri del congresso per la riconciliazione nazionale somalo e la messa in sicurezza delle infrastrutture chiave. In questi anni ha contribuito alla lotta contro al-Shabaab, la milizia fondamentalista legata ad al-Qaeda, che controllava gran parte del territorio.

Proprio grazie al contributo di Amisom e di forze alleate, i jihadisti sono stati cacciati da ampie zone del Paese, soprattutto sulla costa dell’Oceano Indiano. I fondamentalisti occupano ancora gran parte dell’entroterra. La funzione dell’Amisom è quindi ritenuta tuttora fondamentale dagli analisti politici per contenere l’influsso sul Paese delle forze estremiste e avviare la Somalia su un percorso di stabilità politica e sociale. Secondo alcuni studi, Amisom rimane la forza militare cruciale che impedisce la vittoria di al-Shabaabe protegge il governo somalo.

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