Somalia, al-Shabaab smentisce la richiesta di negoziato

di claudia
al-shabab

Al-Shabaab, gruppo fondamentalista somalo legato al network di al-Qaeda, ha negato di avere contatti con l’esecutivo e di aver chiesto di aprire un negoziato. Al-Shabaab  ha dichiarato in un sito web che “non ci sono colloqui tra di noi”.

Sabato, il vice ministro della Difesa, Abdifatah Kasim, aveva detto ai giornalisti a Mogadiscio che “al-Shabaab aveva chiesto di aprire negoziati con il governo somalo. Ci sono però due gruppi all’interno di al-Shabab: i membri somali hanno la possibilità di aprire i negoziati, mentre quelli stranieri non hanno diritto a negoziare. L’unica opzione per questi ultimi è tornare da dove sono venuti”. Kasim ha aggiunto che “siamo pronti ad accogliere i somali che sono disposti ad arrendersi al governo. Devono seguire le istruzioni dell’esecutivo, reintegrarsi nella loro società. L’alternativa è affrontare in prima linea l’esercito nazionale somalo”. È stata la prima volta che il governo federale della Somalia ha confermato le apertura del gruppo estremista.

I commenti sono arrivati nel mezzo di un’offensiva militare che il governo ha lanciato lo scorso anno e che ha descritto come “una guerra totale” ad al-Shabaab nelle regioni centrali e meridionali del Paese. Al-Shabaab conta diverse migliaia di combattenti, compreso un numero imprecisato di stranieri, provenienti sia da Paesi della regione (come il Kenya).  Al-Shabaab ha cercato a lungo di imporre una visione rigida della legge islamica in Somalia e chiede il ritiro delle truppe straniere che operano nel Paese. Il riferimento è agli Stati Uniti, che hanno una presenza militare in Somalia, ma anche alla Turchia e ai diversi Paesi del Golfo che mantengono proprie missioni militari nel Paese.

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