Questione di genere in Guinea, c’è ancora molto da fare

di claudia

La Banca mondiale ha organizzato nei giorni scorsi a Conakry un seminario per diffondere i risultati di un rapporto sulla valutazione di genere in Guinea. La cerimonia di apertura di detta consultazione è stata lanciata dal Ministro incaricato della Promozione della Donna, dell’Infanzia e delle Persone Vulnerabili, in compagnia, tra gli altri, del rappresentante della Banca Mondiale, del Governatore della città di Conakry e del primo vicepresidente della Cnt.

Tra i presenti c’era Aicha Nanette, ministra incaricata della Protezione della donna, dell’infanzia e delle persone vulnerabili, che ha posto particolare enfasi sulle sfide che le donne guineane, che rappresentano il 52% della popolazione, devono ancora affrontare: in particolare, ha citato le difficoltà derivanti dalla disparità di genere e dai vincoli socio-culturali: “Ci attendono grandi sfide, tra cui la disaggregazione dei dati specifici per genere, il continuo sviluppo delle capacità degli attori a tutti i livelli sulle questioni di genere e il budget” ha detto la ministra.

Il rapporto sottolinea il fenomeno comune della formazione familiare precoce e le sue implicazioni per il benessere e le opportunità familiari: “Questo rapporto evidenzia che ci sono lacune significative in vari ambiti, in particolare quello della salute, dell’accesso all’istruzione, delle opportunità economiche, in generale in termini di processo decisionale” ha detto il rappresentante della Banca mondiale in Guinea, Nestor Coffi, citato da Guineenews.

In Guinea, più di una ragazza su tre nella fascia di età tra i 13 e i 18 anni non riesce ad accedere all’istruzione secondaria. Tra le ragazze dai 15 ai 19 anni, le morti materne rappresentano oltre il 40% e oltre l’11% delle donne nella fascia di età tra i 15 e i 49 anni non è attualmente libera di utilizzare metodi contraccettivi. Due donne su cinque di età compresa tra 15 e 39 anni non partecipano al processo decisionale domestico. Solo un appezzamento su 4 è di proprietà di donne e il 95% delle donne lavora in quello che potrebbe essere definito “un lavoro vulnerabile e instabile”. Una donna su quattro nella fascia di età dai 20 ai 24 anni si è sposata prima dei 15 anni. Inoltre in Guinea è ancora molto presente il problema delle mutilazioni genitali femminili. 

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