Niger, quattro attacchi alle forze di sicurezza in ventiquattro ore

di claudia

Non c’è stato solo l’attacco letale alle forze di sicurezza a Waroua, nella regione occidentale di Tillaberi, in questi ultimi giorni in Niger, bensì almeno tre altre incursioni terroristiche contro obiettivi di difesa, tra il 14 e il 15 giugno. Lo riferisce il giornale L’Evenement, che cita gli altri episodi.

Ad Agadez, nel nord del Paese, un attacco è stato perpetrato intorno alle 3 del mattino di mercoledì 15 giugno contro elementi della brigata di Chirfa. Gli assalitori, armati di Rpg 7 e di fucili Ak-47, sarebbero giunti ad attaccare la postazione a bordo di un veicolo Toyota V6, dotato di arma collettiva Fm. Secondo alcune fonti, “stavano cantando Manga-Kawar-Allah Akbar” prima di essere respinti da una pesante risposta”. Una valutazione non ufficiale di questo attacco riporta “un gendarme ucciso, altri tre feriti, che sono stati evacuati al dispensario delle forze armate a Chirfa”. Si dice che sia in corso un’indagine per chiarire le circostanze di questo attacco.

A Diffa, nel sud-est del Niger, l’attentato è avvenuto mercoledì 15 giugno, intorno all’una di notte, in località Maine Soroua. Mirava alla dogana di detta località. Secondo un rapporto provvisorio, “una guardia nazionale venuta come rinforzi è stata uccisa. Altre due guardie e un doganiere sono rimasti feriti Viene anche indicato che durante la fuga gli aggressori avevano portato via un veicolo doganale.

Nell’ovest del Paese, a Tillaberi, oltre all’attacco a Waroua che ha ucciso 8 gendarmi e ha fatto 31 feriti, un secondo attacco è avvenuto lo stesso giorno, al tramonto, nella località di Koutougou, dipartimento di Ayorou, non lontano dal confine tra Niger e Mali. Per il momento, i risultati di questo attacco non sono stati ancora forniti.

L’Evenement sottolinea che questa recrudescenza degli attacchi dei gruppi terroristici armati arriva a meno di una settimana dalla visita del presidente della Repubblica, Mohamed Bazoum, nelle località di Torodi e Makalondi dove il capo dello Stato si è recato per rassicurare le popolazioni sugli sforzi che guidano la Stato per proteggere le popolazioni e organizzare il loro ritorno nei villaggi abbandonati a causa dell’insicurezza. In occasione degli incontri da lui tenuti in queste due località, il capo dello Stato aveva ribadito il suo appello ai nigerini che commettono queste atrocità sulle popolazioni, a deporre le armi e ad aderire ad un programma di reinserimento socio-economico che Lo Stato sta progettando. 

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