L’arte dei poggiatesta nell’Africa orientale e meridionale

di claudia
poggiatesta

Domani, giovedì 12 Maggio, al Museo d’Arte e Scienza di Milano inaugura la mostra African Headrests. L’arte dei poggiatesta nell’Africa orientale e meridionale. Un centinaio tra fotografie e sculture per riflettere sul significato e uso di oggetti tradizionali ancora diffusi in Africa Orientale e Meridionale

A cinque anni di distanza dalla mostra “Mama Africa” del 2017, tornano al Museo d’Arte e Scienza di Milano Bruno Albertino, medico, collezionista e studioso di arte africana e Anna Alberghina, dottoressa, fotografa e curatrice d’arte, per presentare il loro ultimo lavoro in collaborazione con il dottor Paolo Novaresio, storico e curatore. Giovedì 12 maggio alle ore 18 al Museo d’Arte e Scienza in via Quintino Sella 4 a Milano inaugura “African Headrests. Tribal pillows from eastern and southern Africa. L’arte dei poggiatesta nell’Africa orientale e meridionale“. Una mostra composta da un centinaio di opere tra sculture africane e fotografie che si propone di analizzare le caratteristiche estetiche e formali, il significato, le modalità d’uso ed il contesto etnografico in cui i poggiatesta tradizionali dell’Africa orientale e meridionale erano e sono ancora utilizzati presso talune popolazioni.

Per molti anni l’arte dell’Africa dell’est e del sud è stata poco studiata, come pure gli oggetti di cultura materiale provenienti da queste aree. I poggiatesta sono oggetti molto semplici, in passato particolarmente diffusi nei paesi dell’est, del sud e del centro del continente africano. Si tratta di sculture prevalentemente in legno, che vengono utilizzate per proteggere le acconciature durante il sonno e sono portate con sé dal proprietario durante gli spostamenti. Si tratta di oggetti strettamente personali che indicano stato e identità etnica. Sono utilizzati da entrambi i sessi, ma in prevalenza dai maschi. Le donne utilizzano i poggiatesta soprattutto in ambiente domestico a differenza degli uomini che li portano sempre con sé. I poggiatesta superano il ruolo di “oggetti d’uso” per trasformarsi in piccole “opere d’arte” e racchiudono vari aspetti: funzionale, artistico, sociale e simbolico.

Possono essere considerati “autentici” quando sono creati e utilizzati dai componenti di un gruppo etnico e non sono stati scolpiti per essere venduti e pertanto trascendono il loro uso materiale, essendo oggetti polivalenti caratterizzati da notevoli aspetti magici e rituali. In un poggiatesta, basilare è l’aspetto pratico: salvaguardare l’acconciatura, poter riposare con la testa sollevata dal suolo e al sicuro dagli insetti molesti e pericolosi, ma altrettanto importante è l’aspetto estetico. Il lato rituale sembra assente, ma in realtà una forma elegante e inconsueta sottolinea il rango dell’individuo e il suo ruolo nel gruppo e in Africa ruolo sociale e ruolo rituale spesso coincidono.

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