La Svizzera restituirà altri fondi di Abacha alla Nigeria

di Enrico Casale
Sani Abacha

dollari su vostro tavoloUn’altra, consistente, parte del tesoro di Sani Abacha tornerà in Nigeria. La Svizzera ha infatti accettato di restituire un’altra tranche di fondi che erano stati saccheggiati dall’ex Presidente ed erano depositati nelle banche elvetiche. Berna renderà a Abuja 321 milioni di dollari dopo aver consegnato nei mesi scorsi 720 milioni di dollari.

L’accordo per la restituzione è stato firmato ieri nella capitale nigeriana da Abubakar Malami, il Procuratore generale e ministro della Giustizia della Nigeria, e da Didier Burkhalter, ministro degli Esteri elvetico. «La lotta alla corruzione è una priorità del nostro Governo – ha dichiarato a margine della firma Yemi Osinbajo, Vicepresidente nigeriano – ed è importante lavorare insieme agli altri Paesi affinché venga restituito il denaro rubato alla popolazione. Vi è la necessità di un meccanismo di controllo dei fondi da parte della Banca mondiale. Ed è importante anche che questi soldi vengano bene indirizzati a fini sociali. Per esempio, per salvare vite umane».

La restituzione ha tolto il velo su un periodo buio della storia nigeriana quella del Governo del generale Abacha. L’ufficiale, arrivato al potere nel 1993 grazie a un colpo di Stato, si è presto trasformato in un feroce dittatore. Le sue politiche scellerate hanno fatto crollare il sistema di distribuzione del carburante e hanno creato grandissime sacche di disoccupazione e povertà. Il suo mandato è anche stato caratterizzato da diverse violazioni dei diritti umani, da una corruzione endemica e dall’incremento di rapine e prostituzione. Abacha è morto in circostanze misteriose nel 1998 e, nei giorni successivi alla sua morte, il popolo nigeriano è sceso in piazza per festeggiare, accogliendo la notizia come una benedizione. Si pensa che Abacha abbia saccheggiato almeno due miliardi di fondi pubblici, parte dei quali trasferiti in conti bancari svizzeri. La Svizzera aveva congelato i depositi di Abacha e ha iniziato restituire il denaro solo a partire dal 2015 e cioè dopo che le autorità nigeriane hanno vinto un procedimento penale contro Abba Abacha, figlio dell’ex dittatore, che reclamava per sé i fondi.

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