Kenya-Somalia | Prove di distensione

di Enrico Casale
soldati somali

Distensione tra Somalia e Kenya. Ieri, domenica 8 marzo, il presidente somalo Mohamed Abdullahi Farmajo Mohamed ha incontrato a Mogadiscio una delegazione keniana guidata dal ministro della Sicurezza keniano, Fred Matiang’i.

L’incontro si tiene due giorni dopo un fitto colloquio telefonico tra Farmajo e il presidente del Kenya Uhuru Kenyatta, nel corso del quale hanno concordato di lavorare insieme per garantire la sicurezza alla frontiera, oltre a rafforzare le relazioni commerciali e diplomatiche.

Nei giorni scorsi la tensione era salita alle stelle al confine vicino a Mandera. Le forze somale si sono scontrate, in territorio keniano, con quelle del Jubaland, Stato semi-autonomo sostenuto da Nairobi. Il presidente Kenyatta l’aveva definita «una flagrante violazione» da parte della Somalia. Quest’ultima ha invece accusato il Kenya di intromettersi nei suoi affari interni e lo ha avvertito di fermare la sua invasione nelle aree di confine.

In una dichiarazione congiunta, il ministero dell’Interno del Kenya – insieme all’ente regionale Igad, gli Stati Uniti, il Regno Unito e la missione dell’Unione Africana in Somalia (Amisom) – «ha invitato urgentemente tutti gli attori a esercitare moderazione».

Intanto è giunta dagli Stati Uniti la notizia che le forze speciali americane avrebbero eliminato Bashir Qoorgaab, un alto comandante del gruppo islamico somalo al-Shabaab, alla guida dell’attacco del 5 gennaio alla base americana in Kenya. Il miliziano sarebbe stato eliminato in «un attacco chirurgico» condotto il 22 febbraio.

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