Gli effetti del cambiamento climatico sul continente secondo gli attivisti

di claudia

L’Africa vive in prima linea gli effetti del cambiamento climatico che vanno a esacerbare condizioni già critiche, come la difficoltà di accesso al cibo e le precarie condizioni di sicurezza. Un aspetto particolarmente evidente nel bacino del lago Ciad, che copre quasi l’8 per cento del continente e sostiene decine di milioni di persone. “La sicurezza in questa regione dipende da quando saremo in grado di ripristinare il lago”, a sottolinearlo è Oladosu Adenike, 27 anni, attivista ambientale nigeriana che ha partecipato – insieme ad altri giovani delegati africani – alla Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, Cop26, conclusa venerdì a Glasgow, in Scozia.

Secondo le Nazioni Unite il lago Ciad si è ridotto del 90 per cento dagli anni Sessanta a causa della siccità. La conseguente competizione per le risorse ha causato povertà e conflitti con più di 10 milioni di persone dipendono dall’assistenza umanitaria, ha precisato Adenike che ha aderito alla campagna nigeriana “Fridays for Future”, unendosi al movimento globale laniato dall’attivista svedese Greta Thunberg.

“La pace e la stabilità nella regione del lago Ciad dipende da quanto saremo in grado di ripristinare il lago affinché le persone possano ottenere mezzi di sussistenza sostenibili, per non essere vulnerabili ad unirsi a gruppi armati. E questo migliorerà anche la democrazia nella regione”, ha detto l’attivista intervistata da Voice of America (Voa).

Adenike si è detta frustrata dalla lentezza dei progressi. “Siamo ancora nella fase dei discorsi. Non siamo ancora passati alla fase dell’azione, che è necessaria in questo momento. Perché rimandare è la cosa più pericolosa che si possa fare ora. Ritardare ora è una negazione della crisi del cambiamento climatico”, ha detto.

A farle eco, Kaluki Paul Mutuku, delegato giovanile del Kenya a Cop26 che, interpellato da Voa, sottolinea come le comunità africane vivano “costantemente nella paura di perdere i familiari perché il clima è secco”. Mutuku ha poi portato a esempio degli effetti devastanti dei cambiamenti climatici sulle popolazione africane l’invasione delle locuste che, nel 2019, “ha distrutto intere colture e piantagioni in Kenya” e non solo causando fame e carestie.

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