Condanne a morte per gli omicidi di Louisa e Maren

di Enrico Casale
Louisa Vesterager Jespersen e Maren Ueland
Tempo di lettura stimato: < 1 minuto

Tre uomini sono stati condannati a morte in Marocco per l’omicidio, avvenuto nello scorso dicembre, delle due turiste scandinave Louisa Vesterager Jespersen e Maren Ueland. I giudici hanno pronunciato la condanna massima nei confronti dei tre sospetti jihadisti, presunto leader dei quali sarebbe stato l’accusato Abdessamad Ejjoud. Condanne anche per altre 21 persone: da cinque anni di reclusione all’ergastolo. A vario titolo tutti sono stati ritenuti complici dei tre destinatari della pena capitale.

Le due giovani furono uccise e decapitate mentre stavano facendo trekking sull’Alto Atlante. La madre di Louisa Vesterager Jespersen nei giorni scorsi aveva affidato a una lettera la sua richiesta di pena capitale per i colpevoli. La lettera ĆØ stata letta durante l’udienza dall’avvocato ingaggiato dalla famiglia, Khalil al Fataoui, che ha poi sostenuto che solo una condanna a morte avrebbe potuto alleviare le sofferenze della sua cliente.

Nella missiva la signora riconosceva che nel suo Paese, la Danimarca, la pena di morte ĆØ stata abolita, ma chiedeva che venisse applicata in questo caso, sapendo che la pena ĆØ prevista nel codice penale marocchino, sebbene ci sia dal 1993 una moratoria de factoĀ sulla sua attuazione.

Anche l’accusa aveva chiesto la pena di morte per i tre alla sbarra. L’avvocato Fataoui in un’intervista al quotidiano norvegese Dagbladet, lo scorso maggio, aveva detto:Ā  Ā«I quattro principali accusati non sono esseri umani, sono criminali che si comportano peggio che gli animali: meritano la pena di morte e sono sicuro che l’avranno. La maggioranza dei marocchini ritiene che i responsabili dell’assassinio delle due turiste saranno puniti con la morteĀ».

 

 

 

Condividi

Altre letture correlate: