Centrafrica, rapporto Onu evidenzia centinaia di vittime delle violenze sessuali

di AFRICA
violenza sessuale

Un totale di 245 donne e ragazze hanno subito violenza sessuale da dicembre 2020 all’inizio di marzo 2022 nelle prefetture centrafricane di Mbomou e Haute-Kotto. Lo riferisce un rapporto pubblicato ieri dall’Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani (Ohchr) che precisa che le violazioni sono state commesse da membri del Front populaire pour la renaissance de la Centrafrique (Fprc) e dell’Upc, entrambi affiliati alla Coalition des patriotes pour le changement (Cpc).

La maggior parte delle vittime, di età compresa tra gli 8 e i 55 anni, è stata violentata in gruppo. “Alcune delle peggiori violenze sono state commesse nella città di Bakouma, nella prefettura di Mbomou, che era sotto il controllo dei gruppi armati fino al maggio 2021”, si legge nel report.

Le vittime sono state violentate mentre si recavano nella boscaglia o al mercato per trovare cibo, precisa la divisione Onu aggiungendo che gruppi armati dell’Fprc andavano anche a cercare giovani donne e ragazze nelle loro case e le portavano alla loro base, dove venivano stuprate o violentate in gruppo. Alcune vittime sono state rilasciate, ma altre sono state tenute come schiave sessuali e ripetutamente violentate per giorni e giorni.

Il documento si basa sui risultati di quattro missioni investigative nelle prefetture di Mbomou e Haute-Kotto, oltre che sul regolare lavoro di monitoraggio e rendicontazione della Divisione Diritti Umani.

La Cpc è composta da sei gruppi armati che hanno firmato l’accordo di pace del 6 febbraio 2019 (Accord politique pour la paix et la reconciliation en Centrafrique), ma lo hanno successivamente rinnegato, decidendo di boicottare violentemente le elezioni del 27 dicembre 2020 e di cercare di prendere il potere con la forza.

La coalizione è riuscita a ottenere il controllo di diverse regioni centrafricane, tra cui le prefetture di Mbomou e Haute-Kotto – una regione ricca di risorse naturali come uranio, oro e diamanti – dove ha commesso gravi abusi dei diritti umani e gravi violazioni del diritto umanitario internazionale, in particolare violenze sessuali.

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