Centrafrica, il presidente nega la presenza di mercenari russi Wagner

di claudia

I rapporti tra la Repubblica Centrafricana e la Russia attraverso il gruppo Wagner, azienda che offre servizi di sicurezza e addestramento militare, sono stati al centro di un’intervista di Jeune Afrique al presidente centrafricano Faustin Archange Touadéra. Dalla notizia di un possibile contratto che la giunta militare in Mali vorrebbe firmare con la società russa, l’operato di Wagner in Africa, e in particolare in Repubblica Centrafricana, è stato al centro di un acceso dibattito, che tuttavia il presidente centrafricano tende a minimizzare: “Per quanto ne so, abbiamo società nella Repubblica Centrafricana che sono state create in conformità con la legge e che operano in mercati liberalizzati. Non abbiamo i mezzi per indagare ulteriormente. Mi dici che alcuni di loro sono legati a Wagner, ma bisogna darci la capacità di verificarlo. Non ho firmato nulla con una compagnia chiamata Wagner” ha risposto Touadéra ad una domanda circa i legami tra il gruppo Wagner con due società centrafricane nel settore minerario, la Sewa Securities e la Lobaye Invest.

Touadéra, che lamenta le difficoltà di approvvigionamento per l’esercito centrafricano per effetto dell’embargo delle Nazioni Unite sulle armi, ha spiegato che “ci sono molte compagnie di sicurezza private a Bangui. Per quanto riguarda i contratti minerari, questi non passano da me” sottolineando che se un’azienda rispetta la legge, in un quadro di mercato libero, non è possibile mandarla via. La presenza russa, in particolare nella zona di Barengo, è “autorizzata dalle Nazioni Unite, l’obiettivo degli istruttori russi è di addestrare i soldati centrafricani all’uso delle armi che ci sono state consegnate, circa 7.000 armi singole”. I soldati della Federazione russa sono stati anche presenti, nell’ambito della stessa missione, come ausiliari in diverse unità di combattimento centrafricane, sempre nella zona di Barengo.


Il sostegno russo a Bangui, ha spiegato Touadéra, è ufficiale e riguarda l’addestramento e la fornitura di armi, dopo che l’Unione Europea e le Nazioni Unite si sono più volte opposte: “Non rifiutiamo alcuna mano tesa” ha dichiarato Touadéra.
Il possibile accordo tra il Mali e la società di sicurezza privata russa Wagner preoccupa non poco anche l’Unione Europea: è quanto ha affermato alle agenzie stampa internazionali il capo della diplomazia europea Josep Borrell, intervenuto brevemente sull’argomento ieri a New York, a margine dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite.
“Per quanto ne so, nessuna decisione è stata ancora presa” ha detto Borrell, chiarendo poi la posizione europea: “Sembra che le autorità di transizione stiano discutendo la possibilità di invitare la società Wagner ad operare nel Paese. Sappiamo bene come questo gruppo si comporti in diverse parti del mondo, ciò inciderebbe seriamente sui rapporti tra l’Ue e il Mali”.

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