Camerun, pesanti condanne per il giornalista Vamoulke ed l’ex ministro delle finanze

di claudia

di Céline Camoin

Dopo una detenzione preventiva di sei anni e un numero record di rinvii e audizioni dal giudice, è arrivata una sentenza molto attesa e controversa, una pesante condanna all’ex direttore della radiotelevisione pubblica camerunese, Amadou Vamoulké (nella foto). I suoi accusatori sostengono che è colpevole di malversazioni, ma nel suo entourage si è convinti che sta pagando il prezzo di non essersi voluto lasciare influenzare dalle alte sfere del potere.

L’ex direttore del canale televisivo pubblico camerunese Crtv, Amadou Vamoulké, è stato condannato ieri a 12 anni di carcere per appropriazione indebita di fondi pubblici. Il suo coimputato, l’ex ministro delle Finanze Polycarpe Abah Abah, è stato condannato, a 17 anni di carcere per appropriazione indebita.

Arrestato nel 2016, Vamoulké, 72 anni, è protagonista di un processo che ha conosciuto decine e decine di rinvii. I suoi difensori e le persone che lo sostengono dicono che il giornalista sia stato vittima della sua indipendenza e della sua resistenza a poter essere manipolato dal potere. Tra i difensori di Vamoulké, che sostengono questa versione, c’è la nota avvocata, paladina della difesa della democrazia e delle libertà, Alice Nkom.

L’organizzazione internazionale Reporter senza frontiere (Rsf) ha deplorato, di recente, che Amadou Vamoulké abbia trascorso più di 2.000 giorni in custodia cautelare presso il centro di custodia cautelare di Kondengui, a Yaoundé. Secondo l’Ong, Vamoulké è stato portato dalla sua cella al tribunale penale speciale di Yaoundé 137 volte dal suo arresto nel 2016, di cui 57 volte nel 2022, prima della sentenza. “Le autorità, che lo accusano di appropriazione indebita, non hanno mai presentato alcuna prova tangibile”, ha affermato Rsf in un rapporto. Il caso di Vamoulké è considerato uno dei più rilevanti per le violazioni della libertà di stampa del 2022.

La difesa di Vamoulké e del suo coimputato Abah Abah ha rifiutato l’accusa di appropriazione indebita mossa dalla procura, per fatti non avverati. I due sono accusati di malversazioni per 959 milioni di franchi Cha, pari a quasi un milione di euro. Originario della regione dell’Estremo Nord, Vamoulké è stato uno dei primi quadri del partito del presidente Paul Biya (al potere da 40 anni, Ndr), l’Rdpc.

Ha lavorato per il giornale filo governativo Cameroon Tribune fino al 1984, per diventare direttore delle tipografie nazionali, che all’epoca erano in crisi. Dopo 10 anni è diventato consigliere della Sitabac, la compagnia nazionale dei tabacchi, dove ha poi assunto altre funzioni di alto rango. Successivamente è stato presidente della Rete pubblica audiovisiva dell’Africa francofona (Rapaf) e dell’Unione delle radio e televisioni internazionali (Urti).

Secondo il Comitato per la protezione dei giornalisti (Cpj), il Camerun è uno dei peggiori Paesi africani per quanto riguarda le detenzioni di giornalisti. Oltre a Vamoulké, i giornalisti Kingsley Fomunyuy Njoka, Mancho Bibixy, Thomas Awah Junior e Tsi Conrad sono in cella. 

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