30/03/14 – Egitto – Egitto al voto a fine maggio, si avvicina era al Sisi

di AFRICA

 

Finalmente al voto. Dieci mesi dopo la destituzione del presidente Mohamed Morsi, espressione dei Fratelli musulmani, l’Egitto tornerà alle urne per eleggere un nuovo capo dello Stato. Con un annuncio atteso oramai da settimane, oggi l’Alta Commissione elettorale ha reso noto la data delle presidenziali, il 26 e il 27 maggio prossimo.     Al momento gli unici candidati sono l’ex capo delle forze armate Abdel Fattah al Sisi, il favorito, che solo mercoledì scorso ha sciolto la riserva, spogliandosi delle sue cariche nell’esercito, e il nasseriano Hamdin Sabbahi, con pochissime chance di vittoria.   A fine maggio dunque si terrà il primo turno, seguito – qualora nessuno dei candidati dovesse ottenere la maggioranza necessaria per essere eletto – dal ballottaggio il 16 e 17 giugno. Di certo entro il 26 giugno l’Egitto avrà un nuovo ‘Faraone’. Tutti i soldaggi danno al Sisi come favorito ma,rivela il sito al Ahram, le ultime rilevazioni dell’istituto Baseera condotte qualche giorno fa danno l’uomo forte del Paese in calo con il 39% dei consensi contro il 51% ottenuto a meta’ marzo. Ma nelle settimane a venire tutto può accadere soprattutto quando il 3 maggio si aprirà la campagna elettorale.   Con il referendum sulla nuova Costituzione a gennaio procede a tappe forzate la roadmap politica voluta dalle autorità militari, le stesse che hanno defenestrato lo scorso luglio il leader dei Fratelli musulmani. Un “percorso insanguinato” secondo le opposizioni rappresentate dai sostenitori della Confraternita che hanno denunciato una campagna di “arresti di massa e di repressione” nei loro confronti.

E la giornata di oggi non e’ stata diversa rispetto alle altre, con almeno un morto, decine di feriti e arresti negli scontri tra le forze della sicurezza e gli studenti pro-Morsi all’Universit di al Azhar al Cairo. Caos, tensione e violenti scontri sono esplosi in tarda mattinata nell’ateneo dopo l’ingresso delle forze dell’ordine nel campus per disperdere la manifestazione con gas lacrimogeni.

Una scia di sangue che nell’ultima settimana ha provocato almeno sette morti nei cortei organizzati dalla Fratellanza. La giornata più calda e’ stata due giorni fa quando hanno perso la vita cinque persone fra cui una giornalista di 22 anni che stava seguendo una manifestazione per il suo giornale. Secondo i medici legali Mayada Asharf e’ morta dopo che un proiettile,sparato da distanza ravvicinata, l’ha colpita alla testa. In quel tragico venerdì della rabbia e’ stata assassinata anche una copta, freddata da un colpo di arma da fuoco al petto. Secondo testimoni un cecchino ha mirato sulla donna dopo avere visto una croce sulla vettura della vittima.

Il ministero degli Esteri ha anche pubblicato la lista delle persone uccise dai terroristi a partire dalla deposizione di Morsi: quasi 500, 187 militari, 252 poliziotti e 57 civili. Gli attentati – ha proseguito il ministero – si sono concentrati in misura maggiore nel nord del Sinai, la stessa regione dove oggi un commando armato ha ucciso in un’imboscata un ufficiale dell’esercito, ferendo altri tre militari. Un agguato non ancora rivendicato, ma che potrebbe essere stato organizzato dagli jihadisti di Ansar Beit al Maqdes, i Partigiani di Gerusalemme,responsabili di azioni terroristiche contro le forze dell’ordine.* Giuseppe Maria Laudani –  (ANSAmed).

 

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