28/05/14 – Italia-Africa – Le nuove dinamiche del continente richiedono un nuovo passo politico

di AFRICA

 

Proseguire sulla strada dell’iniziativa Italia-Africa e, anzi, approfondire il rapporto dell’Italia con il continente africano. È questo quanto emerso dagli interventi istituzionali che ieri si sono susseguiti durante le celebrazioni per la Giornata dell’Africa tenute al Ministero degli Esteri, per ricordare il 51esimo anniversario della fondazione dell’Organizzazione per l’Unità Africana (Oua), trasformatasi nel 2002 in Unione Africana.

Parlando di fronte all’intero corpo diplomatico africano accreditato, il ministro Federica Mogherini ha annunciato “l’intenzione di organizzare a Torino nel corso del primo semestre 2015 la prima edizione della conferenza ministeriale Italia-Africa”.

Un appuntamento importante, sulla scia di eventi analoghi organizzati già da tempo da altri paesi (dalla Cina all’India, dagli Stati Uniti alla Francia, al Giappone), che avrà cadenza biennale e che dovrebbe permettere di fare il punto sullo stato delle relazioni politiche, economiche e culturali con il continente a sud del Mediterraneo.

“L’Italia – ha aggiunto il ministro Mogherini – vuole inserirsi nelle dinamiche virtuose del continente valorizzando una presenza storica, che già ha contribuito alla crescita sociale e infrastrutturale dell’Africa”

“L’Africa è un continente in continua trasformazione economica, sociale e politica; noi dobbiamo contribuire al suo sviluppo e fare in modo che diventi un attore sempre più importante nello scenario internazionale” ha detto ancora il ministro degli Esteri prima di puntare l’attenzione su alcuni dati significativi: “Gli investimenti esteri in Africa sono duplicati, è aumentato il tasso di scolarizzazione e sono diminuite le morti infantili; la classe media è triplicata negli ultimi 30 anni e in molti paesi il livello del Pil è destinato ad aumentare”.

Ricordando alcune delle sfide che ancora attendono il continente, il ministro degli Esteri italiano ha evidenziato la necessità di “accendere i riflettori sulla complessità dell’Africa”.

Le celebrazioni della giornata di ieri si inseriscono nel quadro dell’ iniziativa Italia-Africa con la quale, dallo scorso dicembre, il ministero degli Esteri si è impegnato a dare nuova attenzione al continente africano.

In un messaggio inviato dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per la Giornata dell’Africa si legge: “Il quarto vertice Ue-Africa ha chiaramente sottolineato l’importanza che rivestono, per un futuro di pace, la stabilità e prosperità del continente africano. Ed è proprio in questo spirito che la rinnovata attenzione alle esigenze di sviluppo sostenibile del continente africano e la ricerca di possibili sinergie in ambito culturale, economico e sociale sono state molto opportunamente poste al centro dell”Iniziativa Italia-Africa’, avviata nei mesi scorsi dal governo italiano”.

“La cooperazione nel settore scientifico-tecnologico, della ricerca e dell’istruzione – ha proseguito il capo dello Stato facendo riferimento al temi cui era dedicata la giornata di ieri  “Cooperazione scientifica per lo sviluppo sostenibile” – costituisce l’ideale punto di partenza per perseguire, sulla base di un impegno e di una agenda di lavoro condivisi, gli ambiziosi obiettivi di sviluppo e crescita sostenibile del continente africano”.

Proprio il tema della cooperazione in campo scientifico è stato al centro della seconda parte della mattinata di lavori alla Farnesina. Guidando i lavori il sottosegretario agli Esteri, Mario Giro, ha ricordato e sottolineato l’importanza della fitta rete di collaborazione in campo scientifico e della ricerca che l’Italia ha intessuto negli ultimi 50 anni con il continente africano. Evidenziando le esperienze importanti dell’Accademia Mondiale delle Scienze di Trieste (Twas) e i vari istituti di ricerca ad essa collegati, il sottosegretario ha precisato che queste strutture hanno garantito – tra borse di studio, programmi di ricerca e di post dottorato – a migliaia di scienziati del Sud del Mondo la possibilità di realizzare i propri studi e le proprie ricerche con attrezzature adeguate e al centro della comunità scientifica internazionale.

“Superare le diseguaglianze nella conoscenza e nelle tecnologie è la migliore garanzia per un mondo più unito e pacifico. La cooperazione nella ricerca scientifica è fondamentale per dare alla globalizzazione un volto più umano. Ma soprattutto è bene ricordare che per risolvere le sfide del pianeta abbiamo bisogno di allargare la comunità scientifica. Perché in questo settore ogni scoperta è un’opportunità per tutti, ogni sforzo genera vantaggi per tutti” ha detto Mario Giro, chiudendo i lavori della giornata. * Ernesto Sii – Atlasweb

 

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