27/05/13 – Uganda – Successione Museveni, generale in fuga a Londra

di AFRICA

“Siamo molto preoccupati. Si sta verificando quello che temevamo, una lotta ai vertici per la conquista del potere a scapito del paese e della popolazione”: così fonti della MISNA a Kampala commentano la notizia della fuga a Londra del generale David Sejusa, potente capo dei servizi segreti, al centro di uno scandalo che da giorni scuote la scena politica ugandese.

Ieri, attraverso il suo avvocato Joseph Luzige, Sejusa ha confermato di trovarsi nella capitale britannica e che non intende rientrare in Uganda dove, sostiene, “temo per la mia incolumità e quella della mia famiglia”.

La vicenda risale a qualche settimana fa quando una lettera privata del generale, indirizzata ai servizi della sicurezza interna, finisce sulle prime pagine del quotidiano Daily Monitor. Nella missiva Sejusa parla di un presunto complotto ai danni di chi, tra gli alti ranghi militari e politici intenda opporsi al piano del presidente Yoweri Museveni di favorire l’ascesa di suo figlio Mohoozi Kainerugaba, alla guida del paese.

“Il governo ha reagito in modo molto violento – riferisce alla MISNA un giornalista della rivista missionaria Leadership Magazine – occupando la redazione del quotidiano e intimando ai giornalisti di dire come erano entrati in possesso della lettera. A fronte della ferma resistenza dei cronisti, che si sono appellati al segreto professionale, il quotidiano, tra i più letti del paese, è tutt’ora sospeso”.

In gioco, oltre al diritto all’informazione e alla libertà di stampa, ci sono gli equilibri interni della ‘Perla d’Africa’, piccola potenza regionale che dal 2014 conta di trasformarsi in produttore di petrolio: “Quello a cui stiamo assistendo è il riflesso di una spaccatura profonda interna al Movimento di resistenza nazionale (Nrm, partito al potere) tra i fedelissimi di Museveni e coloro che invece, dopo 30 anni di assoluto monopolio, vogliono che si faccia da parte” dice ancora il giornalista.

Sejusa, eroe pluridecorato della cosiddetta ‘guerra della foresta’ che nel 1986 porto Museveni al potere, è una personalità rispettata nel paese. Nel 1990 minacciò di abbandonare l’esercito dopo aver accusato i vertici di “incompetenza” nella lotta contro i ribelli del Movimento di resistenza del Signore (Lra) e il suo leader Joseph Kony.

“Fa parte di quelle vecchie glorie dell’esercito che non vedono di buon occhio la rapidissima e folgorante carriera del figlio del presidente nelle Forze armate e che potrebbero intervenire per scoraggiare una sua ascesa al potere” osserva ancora la medesima fonte, ricordano che pochi mesi da, il rapporto dell’Intelligence statunitense sull’Africa citava l’Uganda tra i paesi “ad alto rischio di instabilità, entro il 2014”.

La scorsa settimana il presidente Museveni ha rimosso il capo dell’esercito, generale Aronda Nyakairima, anche’egli citato nella lettera di Sejusa come uno dei bersagli del presunto complotto contro gli oppositori della successione “per via ereditaria”. – Misna

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