03/06/13 – Benin – Il dono dei medici del sorriso

di AFRICA

 

Missione compiuta, 62 bambini operati in otto giorni. Si torna in Italia con il cuore pieno di gioia, gli occhi pieni di sorrisi e nella mente il canto delle madri. “Merci, Merci, Au revoir”…Grazie, Arrivederci.Florida e mamma sorridono

Non è soltanto un sollievo che i medici italiani volontari di Emergenza Sorrisi hanno regalato a questi piccoli pazienti beninesi e alle loro famiglie, ma un’intera vita cambiata e la speranza di vivere un futuro diverso, allontanato dalla vergogna e dalla discriminazione, dai pericoli e dalle problematiche sanitarie inevitabilmente causate da una malformazione del volto e del palato impossibile da nascondere.

La labiopalatoschisi, comunemente chiamata “labbro leporino”, è molto frequente nei paesi del Sud del mondo, dove carenze alimentari e vitaminiche unite a infrastrutture poco sviluppate, all’assenza di medici sufficientemente qualificati e a fattori socio-culturali non consentono di trovare una risposta adeguata al problema. La missione in Benin, la terza per l’Ong, è stata un regalo riparatore.

Il regalo è stato anche quello delle madri, che hanno affidato i propri figli a questi medici bianchi e sconosciuti senza riserve e senza paure. E’ stato quello del personale locale, assistenti di sala operatoria, infermieri che, al loro ritmo, si sono messi a disposizione ininterrottamente per intere giornate. E’ stato quello dei medici, in particolare il dottor Dolou, medico togolese specializzando in Orl, e dei volontari dell’Ong locale “La Resurrection”, la cui intermediazione tra il ministero della Sanità, l’ospedale e la popolazione ha reso possibile la concretizzazione del progetto.

Un emblematico esempio di cooperazione Nord-Sud che ha consentito agli undici volontari di Emergenza Sorrisi  – due chirurghi tra cui il capo missione Mario Altacera, due anestesisti, quattro infermieri, una pediatra, una giornalista, tutti coordinati da Francesca Pacelli, la responsabile dei progetti internazionali – di eleggere domicilio nel reparto ORL dell’Ospedale universitario di Cotonou (Chu), la capitale, e di superare ogni limite organizzativo.

In questo piccolo paese dell’Africa Occidentale, limitrofo alla potente Nigeria e retto su un’economia all’80% informale, la sanità non è gratuita e un’operazione chirurgica correttiva della labiopalatoschisi sarebbe irraggiungibile per la maggior parte delle famiglie. Materiale e prestazioni sono rudimentali, così come l’assistenza in reparto, le cui stanze sarebbero state quasi vuote se non fossero state invase dalle persone coinvolte nella missione. Non perché in Benin non ci si ammali, ma perché pagarsi un letto e delle cure è fuori dalla portata della maggior parte della gente. Lo stipendio di un infermiere, a titolo di esempio, è di 100.000 franchi Cfa, circa 160 euro al mese, e un affitto a Cotonou costa circa 90 euro. Per chi abita in piccole località remote un ricovero è semplicemente fuori discussione.

Per la prossima missione il ministero della Sanità del Benin auspica di raddoppiare gli interventi per dare la possibilità a 120 bambini e ad altrettante famiglie di cambiare la propria vita. La sfida è aperta e i medici di Emergenza Sorrisi sono pronti a raccoglierla. – Atlasweb

 

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