10/07/13 – Egitto – Scelto il primo ministro, ma quale transizione?

di AFRICA

Alla fine, sulla poltrona scottante di primo ministro si è seduto Hazem El-Beblawi. Non uan figura di primo piano e nemmeno uno dei nomi gettonati nei giorni scorsi in Egitto. Ma per il presidente ad interim Adly Mansour, una scelta per uscire dall’impasse e per tentare di avviare un difficilissimo processo di transizione. egittobeblawi

Confondatore del partito socialdemocratico egiziano, El-Beblawi è stato vice segretario generale dell’Onu dal 1995 al 2000 e ministro delle Finanze in Egittoda luglio a ottobre 2011, durante il governo di Essam Sharaf, quindi dopo la caduta di Hosni Mubarak.

La sua nomina non significa che l’Egitto è fuori dalle sabbie mobili. I Fratelli musulmani stanno continuando a protestare e chiedono il reinsediamento di Mohammed Morsi, destituito dai militari lo scorso 3 luglio. E dopo le violenze degli ultimi giorni, i salafiti di al-Nour hanno lasciato il tavolo delle trattative per il governo di transizione. I salafiti erano una delle poche forze coinvolte nelle trattative ad essersi opposti alla nomina a primo ministro di Mohamed ElBaradei.

El-Beblawi dovrebbe adesso rendere possibile la realizzazione di una “road map” già annunciata per arrivare a nuove elezioni e a una nuova Costituzione.

La “road map”, annunciata dai militari e sostenuta dal presidente di transizione, è stata completamente rigettata dai Fratelli musulmani che, come sottolineato da Essam El-Erian – uno degli esponenti più in vista – porterebbe “il paese al punto di inizio”.

I militari hanno intanto lanciato un nuovo avvertimento, sostenendo la legittimità del nuovo corso e minacciando chiunque dovesse mettere a rischio la stabilità del paese durante il periodo di transizione. – * Maria Scaffidi  – Atlasweb

 

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