Rd Congo: insicurezza alimentare per un quarto della popolazione

di Valentina Milani
fame

In Repubblica Democratica del Congo (Rdc), oltre 25 milioni di persone devono affrontare una grave insicurezza alimentare. Lo afferma una dichiarazione congiunta dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (Fao) e del Programma Alimentare Mondiale (Wfp), pubblicata dall’Ufficio regionale della Fao per l’Africa.

Secondo l’ultimo rapporto dell’Integrated Food Security Classification Framework (Ipc), la Rdc si trova ad affrontare una delle più grandi crisi alimentari al mondo, che colpisce quasi un quarto della sua popolazione. La dichiarazione congiunta delle due agenzie delle Nazioni Unite sottolinea inoltre che “nonostante gli alti livelli di fame, la Rdc dispone di terreni fertili e abbondanti risorse idriche, e ha la capacità intrinseca di raggiungere l’autosufficienza nella produzione alimentare e persino di estendere i suoi contributi ai paesi vicini”. Tuttavia, il continuo conflitto nella parte orientale della Rdc e la mancanza di investimenti nello sviluppo rurale stanno impedendo al secondo Paese più grande dell’Africa di raggiungere l’autosufficienza alimentare. “Il conflitto nella parte orientale della Rdc ha interrotto la produzione agricola vitale e la crescita delle infrastrutture essenziali”, si legge nella nota. La Fao e il Wfp spiegano che ”questa crisi, alimentata dal cambiamento delle dinamiche dei gruppi armati e dalle lotte per le risorse, è esacerbata da tensioni geopolitiche profondamente radicate”.

“Sono allarmato dal numero di persone che continuano a soffrire la fame in tutto il Paese”, ha affermato Peter Musoko, rappresentante e direttore nazionale del Wfp in Rdc. Da parte sua, il rappresentante della Fao nel Paese, Aristide Ongone, ha affermato che ”la crisi della sicurezza alimentare per molte persone in Repubblica Democratica del Congo rimane critica, con numerose sfide, insicurezza, devastazione e mancanza di infrastrutture, scarso accesso a servizi di qualità input e finanziamenti, per citarne solo alcuni, che compromettono le loro possibilità di potersi nutrire adeguatamente e sfamare le proprie famiglie”. ”L’unico modo per spezzare il ciclo e invertire queste tendenze è aiutare le famiglie rurali ad aumentare la loro resilienza e produttività”, aggiunge Ongone.

Il Wfp afferma che dovrà affrontare un deficit di finanziamento di 629,6 milioni di dollari nei prossimi sei mesi, mentre la Fao sta attualmente registrando un deficit di finanziamenti di circa 80 milioni di dollari per fornire sostegno agli agricoltori vulnerabili durante la prossima stagione agricola, che inizierà a gennaio 2024.

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