Uganda, droni per portare cure anti Hiv nelle isole del lago Vittoria

di claudia

Un corriere volante e senza pilota trasporta medicinali antiretrovirali a chi ne ha bisogno e vive isolato in mezzo al Lago Vittoria, in Uganda. Il primo pacco con le cure mediche è stato lanciato da un drone in questi giorni su Kalangala, località di Bugala Island, la più grande isola delle Ssese Islands. L’esperimento pilota è stato pensato per fornire farmaci per la cura di Hiv da un ospedale ai pazienti nei villaggi rurali, un arcipelago di 84 isole dove il tasso di infezione è elevato, intorno al 27% della popolazione delle isole, in parte a causa della presenza di pescatori nomadi che si spostano da un’isola all’altra.

di Celine Camoin

L’Uganda ha compiuto progressi significativi nella lotta all’Hiv negli ultimi dieci anni, ma il distretto di Kalangala ha continuato a segnalare tassi elevati di nuovi casi e l’accesso alle cure rimane inaccessibile per molti. La geografia insulare della regione rende difficile la fornitura di assistenza sanitaria, poiché il viaggio è possibile solo in barca ed è a volte inaffidabile e potenzialmente pericoloso per il operatori sanitari che viaggiano da un’isola all’altra per fornire assistenza. L’Istituto per le malattie infettive di Makerere conta sui droni per superare queste sfide servendosi di siti di atterraggio remoti nella sub-contea di Bufumira, per fornire cure a circa 1.000 persone che vivono con l’Hiv/Aids.

Il programma di droni medicalizzati è stato implementato in stretto coordinamento con il governo locale del distretto di Kalangala ed è supportato da una collaborazione pubblico-privato che include il ministero della Sanità, l’Università di Makerere, la compagnia farmaceutica Johnson & Johnson, la Ugandan Academy for Health Innovation and Impact, Uganda Flying Labs, Yamasec, Werobotics e la John Hopkins University.

I droni Dji M300 sono stati personalizzati per il programma, con software operativo e un’applicazione di pilotaggio della WeRobotics, un’organizzazione con sede in Svizzera che utilizza robotica, dati e intelligenza artificiale per risolvere i problemi in oltre 30 Paesi in via di sviluppo.

Una foto scattata dal drone su una spiaggia delle Ssese Islands, arcipelago del Lago Vittoria

Se la sperimentazione avrà successo, potrebbe essere adottata su scala più ampia per aiutare a migliorare la consegna di farmaci e forniture mediche per il sistema sanitario pubblico dell’Uganda, che deve far fronte a carenza di personale e di medicinali di base come vaccini e altri farmaci, nonché di forniture mediche.

L’iniziativa ugandese non è né la prima né l’unica in Africa. Nei mesi scorsi, l’azienda Zipline, nata nel 2016 per consegnare sangue e forniture mediche con i droni in Africa, ha annunciato di aver raccolto 250 milioni di dollari di investimenti per sostenere l’espansione dei servizi in Nigeria, Ghana e Rwanda, il primo Paese dove ha lavorato.

In Ghana i droni della Zipline hanno consentito la consegna di vaccini anti Covid-19 su larga scala (l’azienda ha messo a punto un protocollo sanitario speciale con la Pfizer) e ha una partnership con il ministero della Salute ghanese per centri di distribuzione che copriranno 24 milioni di persone, il 90% della popolazione del Paese. Un accordo analogo è stato siglato con gli Stati nigeriani di Kaduna e Cross River per fornire forniture mediche, inclusi vaccini, sangue e medicinali, segnando l’ingresso di Zipline anche in Nigeria.

L’azienda con sede in California ha stretto, a fine novembre, un partenariato con il ministero della Sanità della Costa d’Avorio per la consegna di vaccini, medicinali e sangue attraverso il Paese. 

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