Buone notizie dal Kenya: più elefanti, meno bracconieri

di claudia
elefante africano

Sono arrivati i primi dati ufficiali sul censimento degli animali selvatici che il governo del Kenya ha fatto redigere: il dato più confortante riguarda il numero di elefanti, specie ambita dai bracconieri per il prezioso avorio, che risulta aumentato del 21% rispetto al 2014. Nonostante gli sforzi e i primi risultati positivi, il rapporto invita alla cautela: molte sono le specie animali ancora a rischio, minacciati, tra gli altri pericoli, anche dalla riduzione dell’habitat

E’ stato pubblicato lunedì sera il primo censimento degli animali selvatici, incominciato a Febbraio su iniziativa del governo kenyano, che dovrebbe servire come un primo passo per migliorare la conservazione dell’ambiente. Secondo questi dati il numero di elefanti, che in Kenya raggiunge 36.280 esemplari, è aumentato del 21% rispetto al 2014, quando il bracconaggio ha raggiunto il picco. “Gli sforzi per aumentare le pene per i crimini legati alle specie in via di estinzione sembrano dare i loro frutti”, hanno affermato gli autori del censimento nel loro rapporto.

L’Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN) aveva lanciato l’allarme a marzo sulla popolazione di elefanti decimata in Africa dal bracconaggio e dalla distruzione del suo habitat, in particolare dalla conversione dei terreni per l’agricoltura. Il numero di elefanti della savana africana è crollato del 60% negli ultimi 50 anni, rientrando nell’elenco delle specie in pericolo nell’ultimo aggiornamento della “Lista rossa” dell’IUCN.

Questo censimento, finanziato dallo Stato del Kenya, ha permesso di contare 30 specie animali diverse su quasi il 59% del territorio studiato. Dal rapporto emerge che il numero di leoni, zebre, hirolas (antilopi da caccia) e delle tre specie di giraffe trovate in Kenya è in aumento, senza però fornire dati comparativi con gli anni precedenti.

Sono stati contati anche un totale di 1.739 rinoceronti, inclusi due rinoceronti bianchi settentrionali, 840 rinoceronti bianchi meridionali e 897 rinoceronti neri in pericolo di estinzione. La riserva Maasai Mara, nel sud del Paese, ospita quasi 40.000 gnu. “Ottenere un tale livello di informazioni consente una migliore politica, pianificazione e valutazione delle aree che richiedono un’attenzione speciale”, ha affermato il ministro della fauna selvatica Najib Balala nel rapporto.

Dal censimento emerge inoltre la necessità di riservare un’attenzione particolare ad alcune specie di antilopi, come le antilopi della sabbia e i bonghi di montagna, di cui ci sono meno di 100 esemplari per ciascuna di esse. Queste specie potrebbero estinguersi se non vengono presi provvedimenti urgenti.

Il rapporto mette in guardia sul fatto che i progressi registrati potrebbero essere minacciati dalla crescita esponenziale della popolazione umana e dal concomitante aumento del fabbisogno di terreni da destinare alle abitazioni ma anche per le attività economiche, come allevamento, disboscamento e consumo di carbone.

Il presidente Uhuru Kenyatta ha accolto il successo delle agenzie di protezione ambientale nella loro lotta contro il bracconaggio, esortandole a trovare approcci innovativi per proteggere la fauna selvatica. “E’ il nostro patrimonio, è il patrimonio dei nostri figli ed è importante per noi conoscere quello che abbiamo, per pianificare politiche e azioni da intraprendere”, ha dichiarato il capo dello Stato.”È un patrimonio nazionale. Dobbiamo esserne orgogliosi”, ha ricordato Kenyatta.

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