Sudan, il conflitto minaccia le forniture mondiali di gomma arabica

di Valentina Milani

La gomma arabica, ingrediente fondamentale delle bevande analcoliche e delle gomme da masticare, era un prodotto di punta dell’export sudanese prima dell’inizio del conflitto, il 15 aprile scorso. Dopo un mese di combattimenti che hanno causato decine di morti, oltre un milione di sfollati e danni ingenti a proprietà private e infrastrutture pubbliche, anche la fiorente industria della gomma arabica è diventata una vittima della guerra, tanto che i produttori che forniscono la materia prima a colossi come Coca-Cola e Pepsi hanno fatto sapere che le loro scorte potrebbero esaurirsi in un arco di tempo che va da tre a sei mesi se dovessero proseguire i combattimenti.

Dall’inizio degli scontri, infatti, l’insicurezza minaccia le esportazioni di gomma arabica dal Darfur e dal Kordofan via Khartoum. Hisham El-Kurdi, responsabile di un progetto di raccolta della gomma per i piccoli proprietari, ha spiegato al quotidiano Arab News che le vie di trasporto sono state interrotte e che la capitale, che funge da hub, pone oggi gravi problemi di sicurezza per quanti cercano di spostare il prodotto: “La maggior parte delle persone delle aree rurali vende tradizionalmente i propri prodotti nella capitale Khartoum, dove commercianti e uomini d’affari gestiscono le esportazioni in varie parti del mondo. Nella situazione attuale, questo processo è alle prese con sfide importanti”.

In Sudan l’albero della gomma d’acacia cresce spontaneo lungo una fascia di 500.000 chilometri quadrati che va da Gedaref, nell’est del Paese, al Darfur, a ovest. Si stima siano circa 5 milioni i sudanesi, circa l’11% della popolazione del Paese, che dipendono direttamente o indirettamente dal reddito generato dalla produzione della gomma arabica. Per questo l’esperto sudsudanese della regione, Akol Miyen Kuol, ha dichiarato che “a livello locale e nazionale, se la guerra in corso in Sudan non cessa rapidamente, avrà un impatto terribile su coloro che raccolgono la gomma arabica e sul reddito generale del Paese”.

Interpellato da Arab News, Daniel Haddad, direttore della società commerciale con sede nel Regno Unito Agrigum International Ltd., ha ricordato che la gomma arabica sudanese è “il gold standard e trova ampio uso nelle bevande analcoliche, nei prodotti farmaceutici e in varie altre industrie” e che “l’importanza della produzione sudanese risiede nella sua qualità superiore”.

“Oggi Port Sudan è concentrato esclusivamente sui soccorsi umanitari – ha aggiunto Haddad – per cui non ci sono spedizioni in entrata o in uscita di prodotti commerciali e manca il personale amministrativo disponibile per gestire le pratiche bancarie e ufficiali. Di conseguenza, nonostante la presenza di gomma arabica in Sudan, attualmente non è in corso alcuna attività di esportazione significativa”.

Stando a un rapporto del 2018 della Conferenza Onu su Commercio e sviluppo, il Sudan contribuisce per circa il 66% alla fornitura globale di gomma arabica.

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