Onu lancia allarme, scarseggiano aiuti per il Tigray

di Enrico Casale

L’Onu ha affermato che oggi gli aiuti umanitari alla regione del Tigray, nel nord dell’Etiopia, sono ai livelli più bassi dallo scorso marzo a causa del conflitto in corso. “Dal 14 dicembre dello scorso anno non sono ancora arrivate forniture umanitarie nel Tigray attraverso il corridoio Semera-Abala-Mekelle a causa dei continui scontri ad Abala, nella provincia di Afar”, ha affermato Stephane Dujarric, portavoce del Segretario generale Antonio Guterres ai media della regione.

“Dal 2 agosto non è stato consentito l’ingresso di carburante per operazioni umanitarie nel Tigray lungo la rotta. Inoltre, le organizzazioni umanitarie non sono in grado di garantire carburante sufficiente a livello locale – ha aggiunto-. A causa degli scontri in corso, le agenzie umanitarie delle Nazioni Unite e i suoi partner hanno dovuto ridurre, posticipare o annullare le distribuzioni di aiuti umanitari come cibo, medicine e forniture nutrizionali”.

Sempre secondo il portavoce “tra il 6 e il 12 gennaio, circa 10.500 persone hanno ricevuto aiuti alimentari in Tigray, ma più di 800.000 persone hanno bisogno di essere aiutate ogni settimana. Questo è il livello più basso di assistenza alimentare da quando le operazioni sono state ampliate nel marzo dello scorso anno. Le scorte rimanenti potranno aiutare solo 28.000 persone in più”.

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