Nigeria, lo stato di Rivers sostiene i diritti delle donne all’eredità

di claudia
donne nigeria

Lo stato nigeriano di Rivers, nel sud del Paese, ha approvato una nuova legge che rafforza il diritto delle donne ad ereditare una proprietà. Nonostante una sentenza della Corte Suprema, molte leggi locali e diverse culture tradizionali in tutta la Nigeria non consentano ancora alle donne di ricevere un’eredità.

La legge approvata dallo stato di Rivers cerca di invertire la tendenza per cui gli uomini tendono a ricevere ricchezza in eredità mantenendo così lo status quo, il potere economico interno alla famiglia e al clan assieme a un’impronta maschile dei vertici della società nigeriana. Questo perché in Nigeria si crede generalmente che quando una donna si sposa, non appartenga più alla famiglia di suo padre ma alla famiglia di suo marito e questo status la escluderebbe automaticamente dalla possibilità di percepire un’eredità. La nuova legge di Rivers chiarisce che le donne hanno il diritto di ereditare e non può essere impedito loro di andare in tribunale per contestare un lascito testamentario iniquo.

Il governatore Nyesom Wike ha incoraggiato le donne a rivendicare ciò che è loro e ha affermato che non dovrebbero aver paura di essere minacciate dalla loro famiglia, anche in nome del significativo e utile ruolo che quest’ultime ricoprono in famiglia e nella società, spesso ancora più dei maschi. Wike ha infine sottolineato il valore di questa nuova legge a favore di una successione più inclusiva, importante per lo sviluppo dello stato “in quanto consentirà alla sua popolazione di far emergere tutto il suo potenziale, che comincia anche dalla possibilità per le donne di ereditare ciò che spetta a loro e dunque di far valere i propri diritti”.

La nuova legge arriva in un contesto, quello di alcune zone del sud est della Nigeria, in cui i casi di donne ancora regolarmente escluse dall’eredità sono ancora molto alti, nonostante la sentenza della Corte Suprema, riporta la CNN, lo consideri discriminatorio. Donne che a causa di questa consuetudine si sono viste portare via tutto dopo la morte del padre. Una di loro, Igwe, 29 anni, ha espresso la sua indignazione ai microfoni della BBC, raccontando una storia emblematica di un problema a cui occorre far fronte: primogenita della famiglia né lei né le sue altre cinque sorelle hanno ricevuto nulla all’indomani della perdita del genitore: tutto è andato ai tre uomini della famiglia, come è consuetudine tra il popolo Igbo. E’ facile immaginare quali siano le ripercussioni di tipo economico di un vincolo del genere, una mancanza di denaro che concorre a peggiorare una già acquisita esclusione sociale. “Ci hanno detto che noi donne ci sposeremo nella casa di un’altra persona, quindi non dobbiamo ereditare nulla da nostro padre. Perché questa è la tradizione ha spiegato Igwe alla BBC.

La costituzione nigeriana proibisce una discriminazione basata sul genere, ma molte persone Igbo restano fedeli alle loro tradizioni. Pochissimi i casi in cui alcune quote sono andate alle donne e si è trattato sempre di proprietà che prima erano delle madri. Tassativamente escluse eredità maggiori quali terre e case.

Condividi

Altre letture correlate: